Scende la sera, immobili sono i prati. Il gorgogliare del ruscello assetato silente tutto il giorno si leva di nuovo. Abbandonata è la quasi falciata pianura, silenziose le stoppie..........E lontano sul puro orizzonte vedi pulsante per la prima stella il liquido cielo sopra la collina.

venerdì 4 maggio 2012

Ricordo l’istante incantato: Davanti m’eri apparsa tu, Come fuggevole visione, Come genio di pura bellezza. Nei disperati miei tormenti, Nel chiasso delle vanità, Tenera udivo la tua voce, Sognavo i cari lineamenti. Anni trascorsero. Bufere Gli antichi sogni poi travolsero, Dimenticai la tua tenera voce, I tuoi celesti lineamenti E in silenzio passavo i giorni Recluso nel vuoto grigiore, Senza più fede e ispirazione, Senza lacrime, né vita né amore. All’anima fu dato risveglio: E ancora mi sei apparsa tu, Come fuggevole visione, Come genio di pura bellezza. E nell’ebbrezza batte il cuore E tutto in me risorge già – E la fede e l’ispirazione E la vita e le lacrime e l’amore. (A. Puškin)

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