Scende la sera, immobili sono i prati. Il gorgogliare del ruscello assetato silente tutto il giorno si leva di nuovo. Abbandonata è la quasi falciata pianura, silenziose le stoppie..........E lontano sul puro orizzonte vedi pulsante per la prima stella il liquido cielo sopra la collina.

mercoledì 2 maggio 2012

Ieri sera, pioggia a catinelle! E' sicuramente una descrizione riduttiva del fenomeno, più che catini si trattava di botti gigantesche che si rovesciavano dal cielo. Getti da idrante che espolodevano con il contatto a terra, la grondaia ed il tubo che raggiunge il pavimento vicini alla deflagrazione per la pressione dell'acqua al loro interno. Forse tutto a causa di foglie autunnali e detriti ancora da rimuovere che ostacolano il flusso, ed io con un ombrello che rimbomba come fosse un tamburo a cercare di dirigere il getto verso il giardino e non contro le mura maestre della casa. Mi sono sentita stupida e con scarso senso pratico, mi veniva da ridere ed ero al contempo preoccupata, bagnata e se qualcuno mi avesse accennato che "Ballando sotto la pioggia" è un film romantico avrei chiuso l'ombrello per inseguirlo con bruttissime intenzioni, tutt'altro che romantiche. Poi quel diluvio è cessato all'improvviso, da un momento all'altro il silenzio e lo sciabordia dell'acqua nei canali di scolo. Il fiume presso casa gonfio e fortunatamente con una corrente tumultuosa ma veloce che trasportava il carico di pioggia e di acque provenienti da altri affluenti con una grazia ed una potenza infinitamente maggiori della mia, animale terreno poco avezzo alle grondaie ed ai diluvi. Questa mattina uno stiramento al braccio, tendinite, me la sono proprio cercata, ed il bosco del parco del Ticino di un verde smaltato e brillante da abbagliare. Il fiume ancora alto e vicino alla riva ed all'approdo delle barche, le strade lucide, le pozzanghere enormi a riflettere un cielo sia grigio che azzurro. Quando usano la terminologia "tempo variabile" forse non sanno che la sintesi spesso riduce e comprime eventi interminabili quando si attraversano con il corpo. La mente cerca di minimizzare l'accaduto con uno schema precostituito ma l'ironia abita anche tra i neuroni e non solo l'anima! Le coperte questa notte mi sembravano insufficienti per scaldare le ossa e la pelle ancora bagnate ed intirizzite dal freddo. Ci si cambia di abito ma rimane sempre la sensazione di essere inzuppati fino a quando il sonno non vince ed i muscoli si lasciano avvolgere dal riposo. Muscoli e nervi che di tanto in tanto strattonano ancora le gambe e le braccia indolenzite. Mancava l'acqua dal cielo da troppo tempo, la terra ne aveva bisogno, io mi sono ubriacata d'acqua insieme alla terra su cui cammino!

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