Scende la sera, immobili sono i prati. Il gorgogliare del ruscello assetato silente tutto il giorno si leva di nuovo. Abbandonata è la quasi falciata pianura, silenziose le stoppie..........E lontano sul puro orizzonte vedi pulsante per la prima stella il liquido cielo sopra la collina.

mercoledì 2 maggio 2012

La coscienza

. La coscienza è sempre stata un grande mistero della vita e dell'universo. Tutti la sperimentiamo ma non sappiamo definirla. Come fa il cervello a raccogliere dati grezzi sul mondo e a trasformarli nella sensazione di essere vivi? Purtroppo finora nemmeno le tecnologia più sviluppate per studiare il cervello sono riuscite a rivelarci dov'è la sede della coscienza. Le sue alterazioni non si verificano solo sotto anestesia ma anche quando ci addormentiamo o ci danno un colpo in testa. L'anestesia però permette ai neuroscienziati di manipolare la nostra coscienza senza farci correre rischi, in modo reversibile e con estrema precisione. Anche se il loro lavoro non riceve tanta attenzione come quello dei chirurghi, gli anestesisti hanno l'importante compito di tenerci in bilico tra la vita e la morte. Spesso si pensa che lo stato di coscienza sia qualcosa di ben definito: o siamo svegli o no. Tuttavia esistono vari livelli di anestesia. Addormentare una persona non è come spingere un interruttore, è più come regolare la potenza di una luce. Di solito all'inizio il paziente prova una sensazione simile all'ubriacatezza, che a volte ricorda quando si risveglia. Poi arriva la perdita di coscienza, cui corrisponde l'incapacità di rispondere ai comandi. Man mano che ci si addentra in questa zona d'ombra, il paziente non reagisce più alla penetrazione dell'elettrobisturi nella carne e , ai livelli più profondi, può aver bisogno dell'aiuto di un respiratore artificiale. Cosa succede al cervello durante la somministrazione degli anestetici? Con l'affievolirsi della coscienza si verifica una perdita di sincronismo tra le diverse zone della corteccia cerebrale, cioè nello strato più esterno del cervello che è collegato all'attenzione, alla consapevolezza, al pensiero e alla memoria. Durante l'anestesia quando il paziente passa dallo stato di veglia a una leggera sedazione e infine non reagisce più, succede che piccole isole della corteccia cerebrale si attivano in risposta agli stimoli esterni ma questa attività non si diffonde ad altre aree come accade durante la veglia od una leggera sedazione. Cosa significa? Vuol dire che a livelli di anestesia più profondi la comunicazione a distanza degli stimoli elettrici al cervello viene bloccata, è come se il messaggio fosse recapitato nella cassetta della posta ma nessuno lo raccogliesse. Cosa provoca questo blocco? I farmaci non si limitano a spegnere tutto, modificano la comunicazione che è come un sistema di andata e di ritorno dei messaggi. Ecco i segnali di ritorno vanno perduti durante l'anestesia. L'anestesia è un coma indotto farmacologicamente, durante questo processo si verifica lo stesso blocco dello spazio di lavoro globale del cervello che avviene nelle persone in coma profondo. Studiando meglio l'anestesia potremo capire meglio il coma e lo stato di coscienza sia nelle persone sane che malate. In sala operatoria mentre si dorme qualcuno apre il nostro corpo e non si ricorda nulla di tutto ciò. Per un po' di tempo quell'io non è esistito. Senza sapere esattamente come fanno ogni anno gli anestesisti portano centinaia di milioni di persone sull'orlo dell'abisso senza farle morire, o quasi! E poi le riportano indietro sane e salve, quasi sempre! Dante Alighieri avesse saputo quello che stiamo studiando noi della coscienza umana avrebbe scritto un'altra Divina Commedia?! Per realizzare dei grandi sogni bisogna sempre sognare in grande. Osate, osate sempre sosteneva Leonardo Da Vinci. Il primo ad eseguire un'operazione in anestesia generale fu un chirurgo giapponese nel 1804 usando una miscela di erbe potentissima. In Occidente il primo intervento del genere avvenne nel 1846 al Massachussetts General Hospital di Boston negli Stati Uniti. Il paziente fu addormentato con una bottiglietta di etere sotto il naso. Da allora sono state usate varie sostanze chimiche, alcune come l'etere dovevano essere inalate, altre iniettate. Quello che affascina veramente non è solo la possibilità di intervenire all'interno del nostro corpo per guarire da una malattia senza provare dolore ma, è l'interruzione della coscienza quello che colpisce di più. Chi ha provato il risveglio da un intervento operatorio in anestesia generale sa cosa significa. Si rientra nel mondo dall'oblio più totale, sembrano passati pochi secondi invece a volte trascorrono ore ed ore. Si fa fatica ad aprire gli occhi, a parlare, a muoversi, si sente con l'udito ma certi comandi al cervello non ottengono risposta immediata e ci vogliono ore per riprendere il controllo dei nostri movimenti e delle nostre facoltà sensoriali, il loro utilizzo. Un ritorno da quello che alcuni chiamano il nulla, altri l'oblio, altri ancora l'incoscienza, altri un sogno.........il ritorno non è certo ma se avviene ha il sapore di una rinascita!

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