Scende la sera, immobili sono i prati. Il gorgogliare del ruscello assetato silente tutto il giorno si leva di nuovo. Abbandonata è la quasi falciata pianura, silenziose le stoppie..........E lontano sul puro orizzonte vedi pulsante per la prima stella il liquido cielo sopra la collina.

venerdì 4 maggio 2012

…Puoi aiutarmi forse? ma esiste un aiuto poi? Vivrò ancora molto …ma vivrò veramente? Oppure il sogno come si è realizzato era il mio unico fugace e breve momento di vita di realtà veramente vissuta e conquistata… …Con grande stupore io guardo indietro alla nostra vita alla nostra realtà precedente e dico a me stessa …abbiamo forse sognato?… Recitato? …O cos’altro diavolo abbiamo fatto mai?.. È questa la vera realtà ed è insopportabile.. Io parlo, rispondo, rifletto, mi vesto, dormo e mangio e un quotidiano costringimento, un’esteriorità strana e insensibile.. Ma dietro questa maschera io piango continuamente.. Piango continuamente per me stessa per non poter essere mai più come prima.. Ciò che è stato non tornerà mai più è finito per sempre distrutto come un sogno.. (I. Bergman, Un mondo di marionette)

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