Scende la sera, immobili sono i prati. Il gorgogliare del ruscello assetato silente tutto il giorno si leva di nuovo. Abbandonata è la quasi falciata pianura, silenziose le stoppie..........E lontano sul puro orizzonte vedi pulsante per la prima stella il liquido cielo sopra la collina.

venerdì 4 maggio 2012

Amo i tuoi occhi, amica mia, E il loro gioco d’incanto e di fuoco, Quando, d’un tratto, tu li sollevi E come un lampo nel cielo Rapida intorno ti guardi… Ma vi è un incanto ancor più intenso; Quando nei tuoi occhi chini, Nel momento del bacio appassionato, Attraverso le tue ciglia abbassate Arde il cupo fuoco del desiderio. (F. I. Tjutčev) *

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