Scende la sera, immobili sono i prati. Il gorgogliare del ruscello assetato silente tutto il giorno si leva di nuovo. Abbandonata è la quasi falciata pianura, silenziose le stoppie..........E lontano sul puro orizzonte vedi pulsante per la prima stella il liquido cielo sopra la collina.

giovedì 3 maggio 2012

L'altro ieri mio padre ha preparato il mio piatto preferito: polpette! Mia figlia guardava estasiata il suo affacendarsi ai fornelli. Il risultato non è stato all'altezza ma le abbiamo mangiate come se fossero le prime polpette assaggiate nella nostra vita. Ha esagerato con l'aglio e questa mattina sembravamo uscite da un viaggio gastronomico nei paesi della ex Yugoslavia. Mi sono ricordata i treni che provenivano da quelle zone, stipati di carne umana pronta per essere usata in Svizzera o Germania. Ricordo le parole di mio padre che vide arrivare un treno in pieno inverno con il riscaldamento guasto. Una donna stava allattando il proprio figlio ed aveva il seno viola. Obbligò i ferrovieri svizzeri a cambiare non solo il locomotore come da prassi ma pure il vagone. Per il restante viaggio tutti godettero del tepore e di bevande calde, dal latte al the. Era imbufalito dalla disumanità talmente superficiale da far andare a fondo la sua pazienza e creare problemi con la dirigenza ferroviaria svizzera per il ritardo. All'epoca le persone venivano premiate con un "Bravo" erano sostenute in queste scelte, oggi il ritardo supererebbe di gran lunga le logiche umane di sopravvivenza. Mio padre ora esagera con l'aglio ma la vita sa benissimo che sapore debba avere e come cuoco ha preparato ottimi momenti culinari, il cibo dell'anima lui lo conosce bene! Quel seno viola mi ha sempre impressionato, come si potesse guardarlo senza provare nulla, ne pietà ne orrore. Fino a quando è sceso su quella donna lo sguardo di chi vedeva delle persone e non bestie da soma davanti a lui!

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