Scende la sera, immobili sono i prati. Il gorgogliare del ruscello assetato silente tutto il giorno si leva di nuovo. Abbandonata è la quasi falciata pianura, silenziose le stoppie..........E lontano sul puro orizzonte vedi pulsante per la prima stella il liquido cielo sopra la collina.

giovedì 29 luglio 2010

La maschera dell'amore

Oggi ho attraversato senza dolore la giornata, ci sono giorni che hanno una vita autonoma, funzionano tranquilli, tutti i pensieri appaiono sani e ricchi di energia.Certi profumi risvegliano antichi ricordi che si trasformano in nostalgia. A volte ci si rende conto che le persone si adattano alle cose senza realmente abituarsi ad esse. Poi un mattino si svegliano e tutto è chiaro come non lo è mai stato. Le donne racchiudono nel profondo di loro stesse l'oscuro segreto della terra: la vita che scorre in loro e che donano mettendo al mondo un/una figlio/a. Alcune non si rendono conto del privilegio che ci viene concesso ogni qualvolta amiamo e siamo riamate. Quando stiamo per perdere l'oggetto amato ed amante temiamo di perdere un bellissimo paio di scarpe. L'amato è considerato un oggetto non un essere pensante. Ci sono cascata anch'io: dapprima trasformata in un'immagine sbiadita di me stessa ho fissato in fotografie scattate dalla mia anima ciò che non era più, qualcuno che assomigliava più alla sua ombra che al suo essere reale. Non ho paura di perdere perchè chi perde a volte vince e viceversa chi vince non sa di perdere! Non voglio per nessun motivo concedermi il lusso esagerato di mentire a me stessa e di camminare su tracce disegnate da passi altrui. Quando un amore finisce bisogna seppellirlo con dignità e fermezza. Non ho mai amato i fiori recisi sulle tombe, odorano di corpi morti quando marciscono mentre coltivare una pianta, gettare un seme, dà l'illusione che le radici poi crescano fino ad arrivare ad accarezzare quei corpi polverizzati dal tempo. Così succede pure con i sentimenti: ibernati non sopravvivono ma cambiano solo la consistenza cellulare delle emozioni, imbalsamati si paralizzano e trasformano perfino i ricordi in maschere funerarie dal ghigno sardonico. Ammettere che non c'è più nulla da dare e da fare è doloroso ma inevitabile se si vuole continuare a vivere. Oggi tanti piccoli e grandi messaggi mi hanno aperto gli occhi ed essere sinceri con se stessi è l'unica medicina in grado di ricostruire chirurgicamente la colonna vertebrale su cui poggiano i nostri più profondi sentimenti, tutti nessuno escluso. Credo di aver partorito per la seconda volta la mia anima che come l'araba fenice risorge sempre dalle proprie ceneri. La fine è il mio inizio così scriveva Terzani e così ho sentito oggi guardando con occhi nuovi il mondo che mi circonda e dentro me stessa. Speriamo che non sia una giornata particolare ma che da domani tutto continui con lo stesso ritmo e significato . Ci dormirò sopra ed al risveglio troverò le risposte, una ad una pazientemente come le tessere di un mosaico antico da restaurare. Fa freddo questa sera, il vento sembra provenire da Nord, la tramontana in pieno luglio ed i neuroni si risvegliano dal torpore schizzando in ogni dove per creare nuove sinapsi, nuovi collegamenti. Se il freddo mi fa questo effetto dovrei proprio trasferirmi più a nord nei paesi dalle ombre lunghe.

mercoledì 28 luglio 2010

Neuroni, anima e .....vecchi merletti

C'è un detto popolare che dice: "Il male che fai ti ritorna." L'odio che provi ti infetta, l'invidia ti corrode l'anima. Al contrario fare del bene a qualcuno ti fa stare bene insieme a lui. Pare che a presiedere questo meccanismo siano i neuroni a specchio, ovvero se guardi qualcuno con lo sguardo dell'amore, quello che prova l'amato lo provi anche tu per empatia, attivando dei circuiti neuronali nel cervello che ti fanno provare le sue stesse emozioni. Se prova gioia, amore, paura, dolore, nel tuo cervello si mettono in funzione delle connessioni fra neuroni per cui anche tu proverai gioia, amore, dolore, ed in questo modo si instaura un legame, si crea una relazione. Io sono curiosa e vorrei sapere come puoi spegnere dall'oggi al domani queste connessioni, come una lampadina che scoppia e non funziona più, come si riesce a chiedere al cervello di far finire un amore. L'anima fa molta resistenza. Il cervello con le sostanze chimiche prodotte dagli ormoni e le connessioni neuronali simili ad un circuito elettrico dovrebbe aiutare un essere a liberarsi più facilmente da quello che prova, sopravvivendo alla discarica emotiva di chi non ti ama più. Non corrispondono i tempi, come se il cervello e l'anima funzionassero su due lunghezze d'onda diverse. Mettiamo pure che ogni individuo ha tempi e modi peculiari del suo essere come le impronte digitali e non c'è possibilità di intervenire. Nessuna teoria, calcolo, immissione di dati in quel computer che è il cervello possono darci la ricetta per guarire da una delusione d'amore. Come nelle scatole cinesi i sentimenti si trovano in una scatola, la razionalità in un altra, l'interruttore delle emozioni in una terza, il buon senso nella quarta, nelle ultime ci sono le occasioni perdute, la fortuna, il caos. Più invecchi e più scatole hai da aprire, suppongo, e perciò meglio affrontare un giorno per volta e dare al presente più voce in capitolo per non farsi paralizzare dai rimpianti e per guardare a viso aperto verso il futuro. "L'acqua che scorre dei fiumi è la prima di quella che viene e l'ultima di quella che andò. Così il tempo presente!" Leonardo da Vinci conosceva il segreto della vita e dell'anima che, si perde a volte alla ricerca di un senso che non troverà mai. Così dev'essere e non c'è nulla da fare tranne osservare il nostro ridicolo affannarci per trovare soluzioni e risposte. Continuare a vivere non voltando la testa all'indietro, non guardare più quello che è stato ma immaginare quello che verrà: questa è la mia personale ricetta.Il condimento è fornito dalla ditta - FORTUNA & D. - In un film degli anni '30 " Arsenico e Vecchi Merletti " Cary Grant doveva combattere contro l'assurdo senso di protezione delle sue zie verso gli estranei che venivano assassinati, avvelenati per dar loro la tranquillità, la pace eterna che meritavano, in contrapposizione alle richieste della sua giovane sposa che gli chiedeva di partire verso il futuro, in viaggio di nozze. Una commedia degli equivoci magistralmente scritta ed interpretata che veste il passato di oscurità e demenza, tenerezza e follia. Mentre il futuro ha gli abiti ed i colori di un taxista che è pronto per correre lontano dal passato, salutando il presente come fanno i bambini con le mani spalancate. Consiglio di vedere questo film per le risate e la serietà dei temi affrontati, usando l'umorismo più nero per alleggerire gli argomenti trattati. Arsenico e neuroni in questo caso si incontrano per dar vita ad esilaranti situazioni. L'amore forse e un veleno che a piccole dosi si trasforma in elisir di lunga vita.

martedì 27 luglio 2010

Il ritmo dei sentimenti

Nella vita di tutti i giorni, abbiamo bisogno di alcune certeze. Tutto deve avere il suo posto e credere in questo ci rende innocenti. Nel corso del tempo, sotto lo stesso cielo, speriamo, sogniamo, ridiamo, troviamo e perdiamo la nostra strada. la fine può essere l'inizio ed è in questi momenti che i pezzi, come quelli di un mosaico, si rimettono insieme. Da giovane molto entusiasmo, speranza in quantità illimitata mi facevano scrivere versi che con gli occhi del presente odorano di stupidità innocente e di sconfinata, assoluta fede nell'amore. L'età dell'innocenza la chiamano ed hanno ragione, peccato la vita cerchi inesorabilmente di farti cambiare idea, a volte riuscendovi altre meno. Scrivevo di un ragazzo che non ho più rivisto, di promesse ideali da mantenere, di impressioni e poche certezze, di sguardi e pochissime parole e speravo di rivederlo un giorno per dire e fare quello che la timidezza, la paura, il senso del ridicolo già sviluppato ,non ci avevano consentito di realizzare. Rileggerla mi ha dato la dimensione di quello che ero e ricordato quello che si sente a 15-16 anni e che non proverai mai più con la stessa intensità di quelle ore, di quei giorni. Scrivevo......
Il nostro amore/ritornerà a vivere/con il freddo vento del Nord/L'estate volgerà al termine/prima di rivederci uniti./L'autunno scalderà i pensieri/e nella loro caducità/le foglie li rivestiranno/con i colori del fuoco/Riprenderemo la corrente/e proseguiremo per fiumi e mari/prima di trovare riposo/sulla riva delle nostre vite/unite e mai smarrite dalla memoria./ Aithne
Patetica, forse! C'era un tempo in cui prima di agire, di partire, di parlare, di toccare, si usavano i pensieri e le parole per trovare la strada ed il coraggio di percorrerla fino in fondo. Un respiro profondo e...anche gli errori avevano bisogno di essere rivestiti e scaldati non solo le certezze e le conquiste andavano ornate e celebrate. Oggi amare a quell'età sembra un treno ad alta velocità che vuole saltare molte stazioni prima di giungere a destinazione, costi quel che costi. La fretta si è impadronita anche del linguaggio dei sentimenti ed ha reso la parte pratica simile alle prestazioni sportive, comprensiva di doping. Auguro a mia figlia di far valere il suo ritmo musicale nella vita e nei sentimenti, quando le verrà chiesto e sentirà il bisogno di esprimersi di non seguire il passo altrui ma di camminare all'unisono e di scegliere liberamente senza pregiudizi o costrizioni di sorta.

Parole, suoni....

Dal film israeliano " The Fort": canzone-
Padri e figli
Nonni e nipoti
Una madre con il cuore che scoppia
A chi devo dare la colpa?
A chi devo dare la colpa?
Chi verrà separato da chi?
Un padre piange per un figlio
che piange per un padre.
Tra poco vorrei che te ne andassi
Non avrò paura di cadere
Non avrò paura di crescere
Di affogare o di nuotare
Di vivere o di morire.
R.Saviano ha commentato così questa canzone:
La canzone sembra chiederti altro. le parole sembrano chiedere di non lasciarmi solo di non lasciarmi affondare. ma non si può chiedere una cosa del genere. Questa cosa o avviene o non avviene. E se proprio devi chiedere qualcosa ti viene da dire:
Non preoccuparti! Non so come poter sopire questa ferita. Spero in una frase: "Amami quando non me lo merito perchè quello è il momento in cui ne ho più bisogno!"(da un antico detto napoletano. Spero che chi mi è più vicino continui ad aver pazienza.
Sono completamente in sintonia con quella canzone ed i pensieri di R.Saviano pur essendo il mio un contesto di vita lontano anni luce da quello dello scrittore. Ci sono poesie, canzoni che in poche parole possono svelare come poter dire quello che senti, che provi colpendo dritto al cuore della tua vita. Aver coscienza di quello che ti sta succedendo, poter descriverlo o leggerlo descritto dà un suono, una dignità al dolore che stai provando, alla confusione ed incertezza che stai vivendo. Grazie alle parole che vestono le nostre vite e illuminano il sentiero dei nostri sentimenti.

sabato 24 luglio 2010

Donne e uomini

Cari Ornella e G. eccomi qui dopo aver ribaltato il blog per mettere in ordine i vostri commenti e, trasformando le nostre chiaccherate in post. Ho appena letto un articolo di Marina Terragni in cui pare che sia avvenuto il sorpasso delle donne negli USA riguardo l'occupazione, l'educazione, perfino nella sceta del sesso del nascituro se la fecondazione è artificiale preferiscono una figlia; le donne comprano e leggono più libri, sono politicamente più attive, nelle stanze del potere le porte cominciano ad aprirsi, però sia in quel paese che da noi manca la consapevolezza di questo cambiamento, le coscienze femminili restano attaccate ai loro stereotipi di vittimismo e recriminazione. L'ideale sarebbe collaborare in due, senza che un sesso mangi in testa all'altro, in equilibrio per usare il meglio di entrambe le peculiarità. Tutti guadagnerebbero da questa alleanza ma nessuno è disposto a cedere per primo, si inchinano solo davanti al genio, all'utilità economica di scegliere una donna invece che un uomo in qualsiasi lavoro. Nella mia famiglia i nonni e poi i miei genitori hanno sempre messo in pratica l'uguaglianza dei sessi e quando mi sono affacciata alla vita ed ho scoperto che io vivevo in un castello di cristallo prezioso ma fragile perchè attaccato da tutte le parti, mi sono rimboccata le maniche per non vanificare quello che avevo ricevuto in eredità. Mio nonno e mio padre facevano la spesa, aiutavano a gestire il quotidiano vivere. Mio padre ha passato notti in bianco per far studiare mia madre affinchè superasse il concorso per diventare maestra ed iniziasse così la sua carriera. Il padre di mia madre, mio amato nonno Camillo, dava lezioni di nascosto ai ripetenti per finanziare l'università a sua figlia negli anni '50 mentre mia nonna voleva che diventasse magliaia. La madre di mio padre invece gestiva l'economia familiare con il marito e riceveva negli anni '30 un aiuto impensabile per allora nella crescita dei figli e nelle faccende domestiche. Senza clamori o proclami avevano messo in pratica la collaborazione tanto auspicata ancora oggi da ogni parte e mai realizzata compiutamente. L'orgoglio, la paura, i preconcetti culturali sono più forti in certi luoghi del desiderio e dei cambiamenti che comunque avvengono. Mia figlia spero sappia di quali privilegi dispone studiando, potendo un giorno votare, lavorare, scegliere il momento della maternità, viaggiare......essere donna rispettata e tutelata sia dalle leggi oltre che dagli esseri viventi. Io ricordo ancora con tristezza una lettera ricevuta da Pirandello da una sua parente che si congratulava per i suoi successi letterari dicendogli che lui era fortunato perchè aveva visto il mare e il mondo. Una donna che viveva nel centro della Sicilia negli anni tra il 1915 ed il 1930 non aveva mai potuto raggingere la costa della sua isola perchè donna e zitella e soprattutto non indipendente economicamente dalla sua famiglia. A presto e buon fine settimana a tutti voi.

venerdì 23 luglio 2010

incontrarsi, conoscersi a settembre

Ornella ha detto:
A me piace viaggiare e se dovessi venire al nord, dalle tue parti, potremmo organizzarci per conoscerci di persona. A tal proposito mi sa che devo organizzare un tour per incontrare i bloggers con cui ho legato di più, tra questi c'è il tenerissimo G. e la sua amata S. Chissà, prima o poi potrebbe succedere, l'ideale sarebbe fissare un appuntamento ed incontrarci tutti insieme. Che ne dici? Ornella ha detto...
Con la tua dolcezza e sensibiltà, penso tu sia stata per i malati che seguivi un vero e proprio angelo. Io non avrei mai potuto fare né il dottore né l'infermiera perchè mi lascio coinvolgere troppo emotivamente, e non sarei riuscita a separare le mia vita professionale da quella privata. Mi succedeva con la scuola figurati con gli ammalati! Vederli soffrire e morire giorno dopo giorno in reparti come quelli in cui hai lavorato tu, mi avrebbe distrutto l'esistenza. Mi sono sempre chiesta come faccia chi fa simili professioni a condurre,una volta terminato l'orario di lavoro, una vita spensierata. Io avrei sempre negli occhi e nella mente la sofferenza degli ammalati e non credo proprio che riuscirei a ridere , scherzare, farmi una bella mangiata con gli amici quando 2 ore prima ero immersa in quella atmosfera di sofferenza e morte. Per cui tanto di cappello a chi invece sa mantenersi sereno anche in quei frangenti e soprattutto sa infondere serenità. Anche se, per la verità, angeli come te in circolazione ce ne sono ben pochi, e molti svolgono il tuo tipo di professione con freddezza e distacco mentre proprio in quei posti il calore umano è la migliore medicina.
Complimenti per come stai crescendo la tua bambina. Anche a me piace molto viaggiare, penso siano i soldi spesi meglio! E t'invidio la figlia femmina ( io ho solo un maschio) perchè anche quando si farà grande potrà sempre accompagnarti in qualche bel viaggetto! I maschi, invece, vengono con te finchè sono piccoli, dopodichè, giustamente, mica possono andare in viaggio con mammina! Incontro spesso madri e figlie in viaggio, le guardo e sospiro.... Alla prossima, ciao!
Ornella ha detto...
Beh, abbiamo formato un bel trio di persone sensibili! Ma come fare per incontrarci? Io sto a Caserta, voi uno a Lecco, l'altra a Pavia, la logica vorrebbe che sia io a salire al Nord, ma se così fosse, quale sarebbe poi il luogo esatto dell'incontro? Fatemi sapere e vedo se posso organizzarmi in qualche modo.
21/7/10 22:35
tiziana ha detto...
Io ti potrei ospitare tranquillamente. Ho la camera di mia figlia disponibile e da settembre un posto letto che si libera quindi, non avrei problemi e mia figlia sarebbe felice di conoscerti. Poi da Pavia potremmo raggiungere G. e trascorrere una giornata tutti insieme. Facendo tappa a Pavia non dovresti sobbarcarti un viaggio faticoso e veloce ma prenderti i tempi giusti per conoscere noi e due città lombarde. Sono figlia di un ferroviere e viaggio ancora molto per cui i treni e gli orari non hanno segreti per me. Potrei venirti a prendere a Milano Centrale per esempio e trascorrere un bel fine settimana tra nuovi amici e manicaretti; settembre è la stagione migliore per la città delle zanzare e dell'afa. Improvvisamente spariscono le prime e l'aria dalle Alpi raggiunge anche questi luoghi riconciliando i suoi abitanti con la natura. Se avete altre idee fatemi sapere e, spero di potervi conoscere prima che l'inverno avvolga le strade, le rotaie, le persone, in una morsa di gelo come dovrebbe accadere dopo un'estate così infuocata.
21/7/10 23:11
Ornella ha detto...
Anch'io avrei pensato a settembre, verrei senz'altro ad assaggiare i tuoi manicaretti e sarebbe gradevolissimo andare in giro con te e la tua signorinella. Mi farebbe piacere se tu mi venissi a prendere a Milano, per gli orari dei treni me la cavo benissimo anch'io con internet, però preferirei pernotare in un albergo, magari un semplice tre stelle; mi crea disagio dover disturbare e davvero mi sentirei molto più a mio agio, finita la serata, potermene tornare in albergo a rilassarmi con tutto il cerimoniale di: doccia, spalmata di crema corpo profumata, "stravaccamento" sul letto con telecomando in mano a fare zapping finchè non arriva il sonno, nessun disagio se eventualmente la notte sento il bisogno di alzarmi per andare in bagno e così via. Quindi, mi farebbe davvero piacere se, una volta che ho stabilito con esatezza quando venire, tu mi scegliessi e prenotassi un albergo vicino casa tua. Poi, naturalmente insieme, andremmo da G. Che bello, già mi vedo in viaggio!
Ma perchè non cominciamo a visualizzarci con uno scambio di foto? Anche perchè altrimenti come ci riconosceremmo a Milano? Perchè nel tuo profilo non inserisci il tuo indirizzo e-mail così posso contattarti privatamente? A presto, ciao!
22/7/10 08:51
tiziana ha detto...
Ho inserito da poco il mio indirizzo e-mail e lo puoi trovare agevolmente. Per l'albergo non ti preoccupare, troverò quello che fa per te e, a Milano ti verrò a prendere volentieri insieme a mia figlia. Ti va bene la terza o la quarta settimana di settembre? E G. cosa ne pensa? Per e-mail ti darò il mio numero di cellulare perchè ancora le fotografie non sono capace di inserirle: domani prenderò ripetizione di informatica, speriamo in bene! A presto.
22/7/10 19:31
G ha detto...
Bella idea!
Certamente la stagione è una delle più belle.
Io vi aspetto Sig!!! a digiuno! visto che i manicaretti ve li pappate solo voi!
Sono sicuro che passeremo momenti indimenticabili.
A presto allora.
G
22/7/10 20:30
Ornella ha detto...
Sì, credo proprio che quello sia il periodo ideale, anche perchè a inizio settembre vorrei riandare ad Ischia per qualche giorno. Come ben sai ci siamo messe già in contatto anche via mail e così, logorroiche come siamo, possiamo dare sfogo a volontà alla nostra voglia di comunicare!:-D
Appena G. leggerà i nostri commenti penso ci dirà il suo parere, ma di certo farà di tutto per incontrarci, perchè so che gli farebbe davvero piacere.
Stiamo arrivando a quota 50 commenti, oltretutto lunghissimi! Urge l'intervento della tua amica!!! Ciaoooo
22/7/10 20:36
Ornella ha detto...
Ecco per l'appunto, mentre scrivevo il mio commento G. aveva già provveduto a postare il suo. Dai che forse questa volta ce la facciamo ad incontrarci! Permettetemi però di fare i dovuti scongiuri,quelli tipici partenopei, affinchè si realizzi ciò che desideriamo senza che intervengano intoppi di sorta " Aglie e fravaglie, fattura ca nun quaglie...." ah ah ah

solitudine

Ornella ha detto...
La solitudine di cui parlo io è quella nella quale ti ritrovi nei momenti più bui della tua esistenza quando, nonostante la presenza di altre persone ed anche dei loro consigli, in realtà solo tu sei davvero consapevole del dolore, della paura, dell'angoscia che ti affliggono e pur rimanendo tra gli altri ti senti sola e da sola devi trovare la forza di venirne fuori. Io sono di carattere estroverso, cordiale, eppure quando ho le mie angosce mi chiudo in me e cerco di non condividerle con gli altri, perchè se la problematica che mi affligge non si risolve, a nulla mi servono le parole consolatorie altrui, anzi finiscono coll'innervosirmi ulteriormente. Ecco perchè asserisco che in fondo all'animo ognuno è solo, in quei momenti io me la devo vedere solo con me stessa, l'unica che ha qualche probabilità di trovare la via d'uscita e le parole giuste. Ti abbraccio, cara.
27/6/10 15:31
G ha detto...
Solitudine
Come puoi essere solo quando il pensiero fa parte del tuo essere vivo, il pensiero non sarà mai solo! Si porterà in un angolo, si farà piccino o troppo grande ma sarà sempre un tuo compagno, sarà: triste, sconsolato, buio, oppure: luminoso, gioioso, tenero, felice, voglioso, ma ci sarà sempre!
La paura della solitudine può procurarti momenti in cui ti senti abbandonato ma è in quel momento che dobbiamo cercare di trovare le alternative che la vita ci propone.(e sono tante) Poi condivido con voi con decisione la gioia di condividere con persone che non conosci in un blog i nostri pensieri.
Vi garantisco che per me è fantastico.
Un dolce abbraccio
G

solitudine

Ornella grazie per il sostegno e le belle parole. Sai a volte basta poco per risollevare la testa e raddrizzare la schiena. Ci vuole pazienza e come dici tu stringere i denti.Lo stupore ed il dolore rimpiccioliscono come Alice nel paese delle Meraviglie per poi trasformarti in un gigante, sfondare i tetti della tua prigione e farti riprendere il cammino. Il cuore non ha una copertura adatta a proteggerlo dalle intemperie, è come un pezzo di legno in cui si formano fessure per il caldo o crepe per il freddo, gli elementi naturali come l'aria o il sale del mare lo trasformano. Così i nostri sentimenti ci cambiano i connotati dell'anima.

solitudine

Mi sento sola nella confusione della notte primaverile e con libri, musica, carta e matite colorate posso viaggiare fino a raggiungere la fine o l'inzio del mondo.La conversazione un tempo bastava da sola a regolare i rapporti sociali e ad addolcire le differenze, dando a ciascuno cio' che gli era dovuto.Rivolgersi agli altri significava mostrare se stessi, la propria identita', imponeva prudenza e fiducia.La scienza del mondo era l'arte delle sfumature e le parole come i colori venivano usate per dipingere i rapporti umani, per viverli dipingendo quadri sempre diversi ed affascinanti. gli errori non si pagavano a caro prezzo ma venivano gestiti dal buon senso unito all'istinto. cio' veniva definito con una sola parola: ragionevolezza e non era un insulto ma un augurio. conoscere qualcuno usando la testa ed il cuore era un'arte come la poesia in Giappone (waka ed haiku).Le parole esprimevano il silenzio ed il rumore della vita

storie di vita

Mercoledì prossimo una mia amica mi aiuterà a riordinare il blog. Oggi ho provato anch'io ma la mia goffaggine informatica non può essere supportata solo dall'intuito. Mia madre e mio nonno erano insegnanti, mentre io ho scelto dopo aver interrotto l'università per motivi di salute di seguire la professione infermieristica, soprattutto per l'esperienza acquisita sul campo con il tumore che ha colpito e vinto mia madre. Non ho smesso di studiare, di informarmi, di leggere e scrivere, di rivolgere la mia curiosità verso la cultura di ogni latitudine e luogo. Mia figlia è stata stimolata da me in vari modi: dalla sua prima mostra di K.Haring con i suoi graffiti all'apparenza infantili ma pregni di significati che solo la pop-art poteva comunicare così bene attraverso quel linguaggio. Ha amato Magritte ed a Vienna P. Bruegel con i suoi dipinti sui giochi dei bambini, le feste di paese, l'inverno ed i cacciatori di ritorno a casa, mentre al Louvre adorava i quadri con riferimenti mitologici e romantici, alla Gare d'Orsay Monet e a Roma era stordita dalla cappella Sistina e dalle sculture, da Caravaggio intimidita: il suo pittore preferito è Van Gogh con i suoi colori e tratti apparentemente infantili in certe descrizioni d'interni. La lettura l'affascina e andiamo insieme in una libreria che si chiama "Delfino" per scegliere insieme nuovi libri. Quando era più piccola pasticciavamo insieme con i colori ad acqua, ora va da sola alla scoperta di una biblioteca fornitissima sia qui a Pavia che a Domodossola dove abita mio padre. Io ho smesso due anni fa di fare l'infermiera causa tre interventi chirurgici di cui uno al rachide cervicale. Ora sono la segretaria di una caposala e mi occupo della parte burocratica, immensa, del nostro lavoro. Per nove anni a Milano ho lavorato in un reparto per malati AIDS e mi manca tantissimo quella città, con la sua voglia di fare, con le persone provenienti da ogni parte d'Italia ed oggi dal mondo intero, con la sua generosità. E' una città che non si svela facilmente, sporca, ultimamente anche violenta, ma negli anni '90 si respirava una tale energia e un desiderio di cambiamento da illuminarti le giornate e le notti di speranza. In quegli anni ho viaggiato tantissimo grazie anche a mio padre: dalla Galizia all'Inghilterra, alla Russia, fino in Cina, e poi di nuovo l'Europa con il Portogallo, New York, Vienna e l'anno scorso Parigi per festeggiare le nozze di latta, veramente di latta visto quello che è venuto dopo....... Con mia figlia spero di andare in Scandinavia, l'ho battezzata con un nome di origine norvegese, il futuro mi auguro ci riservi tanti viaggi sia fisici che spirituali. A presto Ornella e grazie per la tua pazienza che dimostri venendo a trovarmi su questo blog poco pratico da consultare. Come ti ho detto cercherò di apportare delle migliorie in tempi brevi.

cultura e pettegolezzi

Hai mai ascoltato G. il poema sinfonico di Otorino Respighi "Feste romane, Pini di Roma, Fontane di Roma "?Te lo consiglio vivamente e, se ami la natura come mi hai dimostrato nei tuoi post, ne verrai stregato. Quella musica traduce in suoni quello che gli occhi vedono, le orecchie percepiscono, il corpo sente , quando ti trovi in un giardino, in un bosco, se partecipi alla gioia di una vendemmia, di un raccolto, se osservi ciò che di meglio l'uomo ha fatto dell'uomo attraverso la costruzione di una fontana, di un palazzo con giardini meravigliosi (oggi accessibili al pubblico grazie alle tasse che i proprietari devono pagare allo stato, nonchè alla manutenzione costosa di queste ville divenute patrimonio artistico, architettonico e culturale di una nazione),alle statue ed alle prospettive create da giardinieri architetti. Quella musica fa registrare ad ogni cellula del tuo corpo l'incontro felice tra umanità e natura, reso possibile dal genio e dall'amore infinito per ciò che ci circonda e che fa parte della nostra essenza animale più di quanto vorremmo ammettere. Quante volte abbiamo sentito il bisogno di fare una passeggiata in un bosco, lungo l'argine di un fiume, di sfinirci per raggiungere la cima di una montagna. Il nostro corpo ed il nostro spirito hanno bisogno di ritrovarsi in quegli elementi. Non è una compensazione alla vita che conduciamo, alle persone che avremmo preferito non incrociare sul nostro cammino....... è un bisogno ancestrale, fisico e psichico. Scusa la divagazione.Grazie per la tua amicizia, tu ed Ornella state diventando preziosi come solo le persone vere sanno essere. Commenterò il resto del tuo post più tardi, il piacere ed il dovere di essere madre mi sta chiamando al telefono.
Un Haiku per chiudere con grazia:
Incontrarsi è bello,
non incontrarsi è brutto.
Pioggia sulle foglie nuove. Sugita Hisajo

matrimoni ed autopsie

Felice ed appropriato il tuo commento "ponti d'oro al nemico che fugge"; peccato che io non lo senta come un nemico, piuttosto un estraneo. Quanto impiega un essere umano a diventare ciò che non è, per egoismo, opportunismo, per paura. Già, la paura! Hanno paura di tutto gli uomini d'oggi: della morte, di invecchiare, della malattia, del tempo che arrugginisce il corpo ossidando le energie, dell'amore perchè troppo faticoso e impegnativo.Hanno fretta e se esistesse un supermercato dei sentimenti, delle emozioni, tutti correrebbero a comprare solo la felicità, a scatola chiusa, senza data di scadenza, a qualsiasi prezzo, perfino in svendita. Ultimamente mia figlia mi chiede se sto bene, se mi sento sola e, devo rassicurarla per farle trascorrere in montagna con il nonno delle vacanze serene. Oggi le ho spiegato che a volte si è più soli in mezzo alla folla od accanto a qualcuno che non riconosci più, che si è allontanato dal tuo spirito. Misurarsi con i propri tempi, pensieri,con i propri limiti e punti di forza, è un'esperienza che ti schiarisce le idee e ti abitua a contare su te stessa mostrandoti ciò che vuoi veramente raggiungere. Ultimamente ho ripreso a fare cose che avevo riposto in un armadio lontano dalla mia memoria, importanti per me ma difficili da coltivare quando pensi solo a quello che gli altri ti chiedono di risolvere o soddisfare. Il vero amore non è mai fine a se stesso e per amare veramente qualcuno devi amare per prima la verità e te stessa. L'amore è fatto di relazioni umane, pratiche e concrete e, per amore di verità non intendo una speculazione puramente astratta, piuttosto quello che da senso a due destini che vogliono camminare insieme verso la stessa meta, ovvero ciò che prende vita e corpo vivendo insieme. Prima di guardarsi negli occhi, di entrare nell'anima di qualcuno per fargli visita, devi credere in ciò che rappresenta per te e rispettare il luogo che vedi per la prima volta e poi continui a rivisitare nel tempo. Ecco, su quel ponte d'oro c'è un uomo che non vuole guardarsi dentro e cerca di realizzare i suoi desideri in modo compulsivo. Se lo è costruito da solo e sembra un comunissimo ponte di legno, verniciato d'oro e, posto in un non luogo che la paura di vivere sa costruire velocemente. Meglio restare sole con se stesse che accanto ad occhi privi di luce, di verità e di bellezza, d'amore e di quell'incanto che fa sorridere chi ama ad ogni nuovo incontro. Mia figlia ed io decidiamo ogni giorno quale direzione prendere per le piccole e grandi scelte che dobbiamo fare e guardiamo sempre insieme verso la stessa direzione. A volte lei sceglie una strada, altre sono io a decidere ma la meta è sempre la stessa e conta di più il viaggio fatto insieme che il raggiungimento dell'obiettivo. Camminare insieme è un continuo dare e ricevere senza misurare o pagare per quantificare l'amore che ci unisce. Non ci sforziamo a farlo, ci viene naturale ed è per questo motivo che mi vedo nei suoi occhi e capisco quanto sono fortunata e felice di essere madre. Ho perso un compagno di viaggio come moglie ma, come madre il viaggio è sempre nuovo, entusiasmante e gioioso perchè riflettiamo l'una nell'altra la consapevolezza di esistere, di amare e di voler vivere il più a lungo possibile questa esperienza. Non si nasce madri e lo si diventa imparando, giorno dopo giorno. Mi sembra di essere nata due volte, la prima da mia madre e la seconda con mia figlia. Perfino gli errori vengono riciclati e riutilizzati per costruire nuove avventure. Sono fortunata perchè a volte quando perdi, vinci! Dio in certe occasioni sembra volerti punire realizzando i tuoi desideri, i tuoi sogni, perfino quando non si sono svelati neppure a te stessa. Grazie Ornella per le tue visite ed il tuo sostegno impagabile. A presto, e tanti cari saluti.

poesie per viaggiare

Cara Ornella, resisto dall'ottobre del 2009 ed ogni nuovo giorno mi insegna qualche nuova tecnica di sopravvivenza spirituale e fisica. Mi concentro sui bisogni di mia figlia, sul quotidiano, 24 ore alla volta. Traggo le mie soddisfazioni da piccole cose, eventi apparentemente senza importanza; la felicità per me è desiderare ciò che già possiedo, che mi circonda. Temo solo l'immobilità che ogni resistenza comporta ma viviamo in un periodo storico che non concede tregue e non conosce il valore dell'attesa. Mentre vivere per anni in montagna mi ha fatto conoscere il senso e la misura del tempo, in città si tenta di rubarlo e di dilatarlo per trasformare i giorni in spazi di 48 ore, stravolgendolo. C'è un pensiero di Leonardo da Vinci che conservo dentro di me fin da ragazza: "L'acqua che scorre dei fiumi è la prima di quella che viene e l'ultima di quella che andò: così il tempo presente." Vivo vicino ad un fiume, il Ticino, e assorbo dalle sue acque il senso di questa semplice verità,la corrente è simile a quella delle nostre vite. Resistere per me significa alzarsi ogni giorno e compiere i gesti e le azioni ripetuti nel tempo senza arrendersi al dolore. Raramente si muore di dolore, dipende da cosa è causato e dalla resistenza del corpo e dell'anima, tuttavia una corrente d'aria in questo scorcio torrido d'estate, gli odori portati dal vento, il suono della voce di mia figlia, un buon libro riscoperto dopo anni, le piante aromatiche da raccogliere e seccare, una chiaccherata con te, osservare la natura umana che mi cammina al fianco.......altri piccoli gesti e pensieri coltivati con cura ed amore aiutano a resistere. Ci sono giorni lievi, leggeri, privi del peso che porto sulle spalle, una vera musica per le orecchie. Io amo ascoltare i Rem come pure Otorino Respighi, Sinatra, Satie, mischio vari generi e le note ti rimandano echi di verità e di bellezza che trasformate in note cullano, leniscono, rafforzano la vita che scorre in me. Cucinare per qualcuno, apparecchiare ed attendere una visita, chiaccherare di tutto e di niente, far visita a chi condivide i tuoi interessi, camminare da sola calpestando la terra che ti ha visto nascere e crescere...... sono aspetti di un quotidiano desiderio di andare avanti senza girarsi indietro, indugiando troppo sul passato. Ti trascrivo da uno dei libri più antichi del mondo quella che per me è solo verità, solo bellezza, tradotte in semplici parole e che descrivono tutta una vita:
Per ogni cosa c'è il suo momento,
il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo.
C'è un tempo per nascere
e un tempo per morire,
un tempo per piantare
e un tempo per sradicare le piante.
Un tempo per uccidere
e un tempo per guarire,
un tempo per demolire
e un tempo per costruire.
Un tempo per piangere
e un tempo per ridere,
un tempo per gemere
e un tempo per danzare.
Un tempo per cercare
e un tempo per perdere.
Un tempo per stracciare
e un tempo per cucire,
un tempo per tacere
e un tempo per parlare.
Un tempo per amare
e un tempo per odiare,
un tempo per la guerra
e un tempo per la pace. (dal libro di Qoèlet)
Saluti cari ed a presto!

poesie per viaggiare


Mi sento sola nella confusione della notte primaverile e con libri, musica, carta e matite colorate posso viaggiare fino a raggiungere la fine o l'inzio del mondo.La conversazione un tempo bastava da sola a regolare i rapporti sociali e ad addolcire le differenze, dando a ciascuno cio' che gli era dovuto.Rivolgersi agli altri significava mostrare se stessi, la propria identita', imponeva prudenza e fiducia.La scienza del mondo era l'arte delle sfumature e le parole come i colori venivano usate per dipingere i rapporti umani, per viverli dipingendo quadri sempre diversi ed affascinanti. gli errori non si pagavano a caro prezzo ma venivano gestiti dal buon senso unito all'istinto. cio' veniva definito con una sola parola: ragionevolezza e non era un insulto ma un augurio. conoscere qualcuno usando la testa ed il cuore era un'arte come la poesia in Giappone (waka ed haiku).Le parole esprimevano il silenzio ed il rumore della vita.
21/5/10 16:17
tiziana ha detto...
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21/5/10 16:35
tiziana ha detto...
Mia figlia oggi ha commentato: ci sono 6 miei compagni con i genitori separati: certi papa' e certe mamme sembra che si tolgano di dosso la propria famiglia come un vestito da lavare e mettere in lavatrice.
21/5/10 16:41
tiziana ha detto...
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25/5/10 23:44
Ornella ha detto...
Ti ho trovata per caso e ti scrivo per invitarti ad essere forte nell'affrontare la realtà che stai vivendo. Lo devi a tua figlia, lei ti osserva, ricordalo sempre, e soffrirà di meno per la fine dell'amore tra i suoi genitori se tu, nonostante tutto, ti mostrerai serena e le farai capire che non è un dramma ciò che sta capitando a voi. Anche se dentro il tuo cuore così dovesse essere, stringi i denti e concentrati su tua figlia, l'unica, vera, grande ragione di vita. L'unico, vero, immenso amore che mai potrà finire. Un abbraccio
8/6/10 16:32
tiziana ha detto...
Ornella grazie per il sostegno e le belle parole. Sai a volte basta poco per risollevare la testa e raddrizzare la schiena. Ci vuole pazienza e come dici tu stringere i denti.Lo stupore ed il dolore rimpiccioliscono come Alice nel paese delle Meraviglie per poi trasformarti in un gigante, sfondare i tetti della tua prigione e farti riprendere il cammino. Il cuore non ha una copertura adatta a proteggerlo dalle intemperie, è come un pezzo di legno in cui si formano fessure per il caldo o crepe per il freddo, gli elementi naturali come l'aria o il sale del mare lo trasformano. Così i nostri sentimenti ci cambiano i connotati dell'anima.
11/6/10 02:03
G ha detto...
Ciao!
Non permettere a nessuno e specialmente a te stessa di cambiare i connotati all'anima,
qualunque cosa possa succedere è tua!!! e solo tu! puoi gestirtela !!!!!!!!
Un forte abbraccio
G.
23/6/10 16:32
tiziana ha detto...
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24/6/10 14:16
Cicabuma ha detto...
Ciao Tiziana,
grazie del bel commento che hai lasciato nel mio blog. Cara Poetessa dell'anima, le tue parole sono profonde e vorrei sentirne di nuove. Attendo un nuovo post!!!
Ti aspetto ancora.
Francesca
24/6/10 14:37
tiziana ha detto...
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25/6/10 22:17
Ornella ha detto...
Sai, purtroppo ne sono convinta da tempo, ma è proprio così: in fondo all'animo ognuno è solo, che si taccia o meno. Ecco perchè dobbiamo trovare la forza dentro di noi e dare un senso alla nostra vita, nel mio caso, come nel tuo penso, nell'essere d'aiuto agli altri e, soprattutto, nel veder realizzato nel migliore dei modi il progetto di vita dei nostri figli.
26/6/10 09:10
tiziana ha detto...
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27/6/10 13:42
Ornella ha detto...
La solitudine di cui parlo io è quella nella quale ti ritrovi nei momenti più bui della tua esistenza quando, nonostante la presenza di altre persone ed anche dei loro consigli, in realtà solo tu sei davvero consapevole del dolore, della paura, dell'angoscia che ti affliggono e pur rimanendo tra gli altri ti senti sola e da sola devi trovare la forza di venirne fuori. Io sono di carattere estroverso, cordiale, eppure quando ho le mie angosce mi chiudo in me e cerco di non condividerle con gli altri, perchè se la problematica che mi affligge non si risolve, a nulla mi servono le parole consolatorie altrui, anzi finiscono coll'innervosirmi ulteriormente. Ecco perchè asserisco che in fondo all'animo ognuno è solo, in quei momenti io me la devo vedere solo con me stessa, l'unica che ha qualche probabilità di trovare la via d'uscita e le parole giuste. Ti abbraccio, cara.
27/6/10 15:31
G ha detto...
Solitudine
Come puoi essere solo quando il pensiero fa parte del tuo essere vivo, il pensiero non sarà mai solo! Si porterà in un angolo, si farà piccino o troppo grande ma sarà sempre un tuo compagno, sarà: triste, sconsolato, buio, oppure: luminoso, gioioso, tenero, felice, voglioso, ma ci sarà sempre!
La paura della solitudine può procurarti momenti in cui ti senti abbandonato ma è in quel momento che dobbiamo cercare di trovare le alternative che la vita ci propone.(e sono tante) Poi condivido con voi con decisione la gioia di condividere con persone che non conosci in un blog i nostri pensieri.
Vi garantisco che per me è fantastico.
Un dolce abbraccio
G
27/6/10 22:41
tiziana ha detto...
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3/7/10 17:12
Ornella ha detto...
Tesoro, pur non conoscendoti, mi sei entrata nel cuore e poichè io soffro della "sindrome della crocerossina", da che sono a conoscenza dei momenti difficili che stai vivendo, passo spesso per il tuo blog sperando in un commento dove tu dica che stai risalendo la china. Hai perfettamente ragione nell'affermare che sapere che anche altri hanno affrontato e superato le tue stesse problematiche aiuta a guardare avanti. A tal proposito ti invito ad ascoltare su youtube "Everybody hurts" dei REM e come dice insistentemente la canzone anch'io ti ripeto: hold on, hold on, hold on! (resisti, resisti, resisti). Hai una meravigliosa figlia, guarda al futuro con i suoi occhi! Ti abbraccio forte forte.
4/7/10 18:19
G ha detto...
Che bello aprire un blog che ti piace e trovare persone come voi che commentano con sentimento sincero pensieri e momenti di vita!
Grazie!
Un Abbraccio sincero
G.
5/7/10 10:47
tiziana ha detto...
Cara Ornella, resisto dall'ottobre del 2009 ed ogni nuovo giorno mi insegna qualche nuova tecnica di sopravvivenza spirituale e fisica. Mi concentro sui bisogni di mia figlia, sul quotidiano, 24 ore alla volta. Traggo le mie soddisfazioni da piccole cose, eventi apparentemente senza importanza; la felicità per me è desiderare ciò che già possiedo, che mi circonda. Temo solo l'immobilità che ogni resistenza comporta ma viviamo in un periodo storico che non concede tregue e non conosce il valore dell'attesa. Mentre vivere per anni in montagna mi ha fatto conoscere il senso e la misura del tempo, in città si tenta di rubarlo e di dilatarlo per trasformare i giorni in spazi di 48 ore, stravolgendolo. C'è un pensiero di Leonardo da Vinci che conservo dentro di me fin da ragazza: "L'acqua che scorre dei fiumi è la prima di quella che viene e l'ultima di quella che andò: così il tempo presente." Vivo vicino ad un fiume, il Ticino, e assorbo dalle sue acque il senso di questa semplice verità,la corrente è simile a quella delle nostre vite. Resistere per me significa alzarsi ogni giorno e compiere i gesti e le azioni ripetuti nel tempo senza arrendersi al dolore. Raramente si muore di dolore, dipende da cosa è causato e dalla resistenza del corpo e dell'anima, tuttavia una corrente d'aria in questo scorcio torrido d'estate, gli odori portati dal vento, il suono della voce di mia figlia, un buon libro riscoperto dopo anni, le piante aromatiche da raccogliere e seccare, una chiaccherata con te, osservare la natura umana che mi cammina al fianco.......altri piccoli gesti e pensieri coltivati con cura ed amore aiutano a resistere. Ci sono giorni lievi, leggeri, privi del peso che porto sulle spalle, una vera musica per le orecchie. Io amo ascoltare i Rem come pure Otorino Respighi, Sinatra, Satie, mischio vari generi e le note ti rimandano echi di verità e di bellezza che trasformate in note cullano, leniscono, rafforzano la vita che scorre in me. Cucinare per qualcuno, apparecchiare ed attendere una visita, chiaccherare di tutto e di niente, far visita a chi condivide i tuoi interessi, camminare da sola calpestando la terra che ti ha visto nascere e crescere...... sono aspetti di un quotidiano desiderio di andare avanti senza girarsi indietro, indugiando troppo sul passato. Ti trascrivo da uno dei libri più antichi del mondo quella che per me è solo verità, solo bellezza, tradotte in semplici parole e che descrivono tutta una vita:
Per ogni cosa c'è il suo momento,
il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo.
C'è un tempo per nascere
e un tempo per morire,
un tempo per piantare
e un tempo per sradicare le piante.
Un tempo per uccidere
e un tempo per guarire,
un tempo per demolire
e un tempo per costruire.
Un tempo per piangere
e un tempo per ridere,
un tempo per gemere
e un tempo per danzare.
Un tempo per cercare
e un tempo per perdere.
Un tempo per stracciare
e un tempo per cucire,
un tempo per tacere
e un tempo per parlare.
Un tempo per amare
e un tempo per odiare,
un tempo per la guerra
e un tempo per la pace. (dal libro di Qoèlet)
Saluti cari ed a presto!

solitudine

Dipende da quello che si intende per solitudine. Se non si riesce a parlare più neanche con se stessi allora sì si è veramente soli, altrimenti non è uno sterile esercizio finalizzato ad ascoltarsi e nulla più, ma parlare attraverso questo blog ed in più ricevere a volte i commenti di qualcun altro, inaspettati e preziosi perchè non scontati, serve a tenere in esercizio l'alfabeto con cui comunica ogni anima, serve a non diventare rauca per il silenzio che manda in soffitta le corde vocali del nostro spirito.

Impressioni sul mondo

Durante un viaggio oppure bloccati in treno od in metropolitana si fanno a volte delle conoscenze che dureranno solo lo spazio di un giorno, di poche ore, di una settimana eppure ti ricorderai di loro per tutta la vita. Questo succede perchè chi non ti conosce e non ha preconcetti di nessun genere, è più obiettivo e, spesso ci si racconta l'intera vita senza chiedere altro che essere ascoltati. Non si attende un giudizio, non un miracolo, basta l'ascolto pacato di chi dall'esterno della tua vita può avere una prospettiva ampia e priva di barriere mentali e ti dice semplicemente quello che pensa. Quello che fai tu G e tu Ornella, rendendo i vostri pensieri simili al suono dei passi di chi ci cammina accanto. Certe decisioni si devono prendere da soli, nessuno deve e può aiutarti quando tutto dipende solo da te tuttavia,un gesto gentile, una parola buona da parte di uno sconosciuto aiutano. Riprendi il cammino, non rimani ferma ancorata alle tue angosce, sai che vivi e sopravvivi circondata da altre vite non meno importanti della tua, ridimensioni la fatica di alzarti ogni mattina e riprendere in mano le solite azioni quotidiane Quando tutto ti sembra eccezionale ed invece non lo è, se non nella misura in cui le tue percezioni vengono viziate dall'ansia e dall'angoscia, dal dolore e dalla paura, allora, sentire altre voci è come una carezza ad una ferita, un bicchiere d'acqua fresca quando hai sete. Entrambi rappresentate due facce della stessa medaglia, come il dio Giano/bifronte, siete come due grilli parlanti ed io non mi sento come Pinocchio o la fata turchina ma come chi legge una favola al contrario e deve riaprire il suo libro dall'inizio e non dalla fine. A presto e grazie a te G ed a te Ornella per stimolarmi a rimettere ordine alle pagine del libro che sto vivendo.

poesie

Ho trovato delle poesie di Inge Meyer in Muller poetessa tedesca nata nel 1925 a Berlino e morta nel 1966: la sua poetica lucida, così vera da lasciarti senza parole perchè i commenti sarebbero superflui dopo aver letto i suoi versi va digerita come solo la verità e la bellezza quando vanno a braccetto ti impongono di fare.
Buona lettura!
Era amore quando venni da te
Perche' dovevo
Era amore quando ti lasciai
Perche' sapevo
L'antica vergogna e' falsa vergogna
Qui non fu d'aiuto alcun dio nè alcuna compagnia
E andai
E qui nulla fu fatto
Guardai me e te
E guardai gli altri
E non bastava ancora
Qui non fu d'aiuto alcuna separazione.

Quando nessuna parola più giova
Ne trovano una nuova
Morendo
Progettano
La vita.

Chi tace, è solo

Poesie - Haiku

Alcuni esempi di haiku: Vento di primavera/portando con me/l'anima in lotta/sulla collina.- - In maschera eravamo io e te.- - Ora il sole d'inverno pesa sulle palpebre.- - Triangoli di raggi di sole: una semplice vita in cui un ago lungo ne segue uno corto. - -Sia io che te siamo ancora in piedi.- -Gli alberi d'inverno proiettano le loro ombre.- -Si puo' camminare guardando a terra.Inizio d'autunno. - - Risorse del secondo mese:grandi occhi marroni.- L'ultimo haiku in un periodo di crisi economica come questo sembra una battuta umoristica ma non lo e', anzi, potrebbe costituire uno slogan pubblicitario

Sentimenti...

Ho scoperto la fine di un amore? Il mio? Non è forse mai iniziato il viaggio insieme e l'unica prova della sua esistenza è data dalla nascita e dalla vita di mia figlia. H o scoperto non la fine ma la mancanza di un inizio. Respiro a fatica per la sorpresa e mi guardo attorno per capire se sta succedendo proprio a me, un pizzicotto e la realtà piomba irrimediabilmente su di me. Vorrei sorridere e continuare a guardare avanti senza sentire il respiro corto, le gambe pesanti per il dolore. Ci riuscirò, bisogna aver pazienza