Scende la sera, immobili sono i prati. Il gorgogliare del ruscello assetato silente tutto il giorno si leva di nuovo. Abbandonata è la quasi falciata pianura, silenziose le stoppie..........E lontano sul puro orizzonte vedi pulsante per la prima stella il liquido cielo sopra la collina.

venerdì 4 maggio 2012

È soltanto un cristianesimo come bellezza, come attrattiva, l’unico in grado di rispondere alla sfida del cuore, l’unico in grado di fare fronte, di affrontare questa esigenza di totalità che il cuore ha, l’unico in grado di vincere la lontananza, se il cuore cede alla sua attrattiva. Senza Cristo non c’è pienezza, e perciò non c’è verginità, che consente un rapporto vero con tutto: con le cose, con le persone, con tua moglie, con i figli, con quelli che lavorano con te, senza che il potere decida tutto. Un rapporto gratuito, un rapporto di una persona affettivamente compiuta, che non usa gli altri per riempire il vuoto che ancora resta. Senza questo è inutile tutto il moralismo, perché prima o poi soccombiamo. Per questo il Papa usa in tante occasioni la parola «attrae»: «Il Dio incarnato ci attrae» e ripete in continuazione il verbo «attrarre», il verbo «attirare». Sant’Agostino dice: «Se il poeta ha potuto dire [cita Virgilio, Ecl. 2 ]: “Ciascuno è attratto dal suo piacere”, non dalla necessità ma dal piacere, non dalla costrizione ma dal diletto; a maggior ragione possiamo dire che si sente attratto da Cristo l’uomo che trova il suo diletto nella verità, nella beatitudine, nella giustizia, nella vita eterna, in tutto ciò, insomma, che è Cristo». Julian Carròn Si può essere scettici o d'accordo con quanto scritto sopra ma certo non indifferenti sia che nasca un contraddittorio che si resti in silenzio a riflettere!

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