Scende la sera, immobili sono i prati. Il gorgogliare del ruscello assetato silente tutto il giorno si leva di nuovo. Abbandonata è la quasi falciata pianura, silenziose le stoppie..........E lontano sul puro orizzonte vedi pulsante per la prima stella il liquido cielo sopra la collina.

giovedì 3 maggio 2012

Ci sono frammenti della coscienza che come schegge fuoriescono dal nostro essere durante un movimento improvviso della vita. Non sappiamo come siano riusciti a sopravvivere e dove, come si siano nutriti e idratati, da qualche parte erano e tornano quando meno te lo aspetti. Una prova fisica, una malattia, un evento inaspettato, un'emozione devastante, smuove queste schegge ed eccole, ne scorgi la punta, senti la consistenza di quello che hai provato ed il tutto si fonde con quello che stai provando. E' questa la memoria? E' questo il miracolo dell'esperienza o solo fortuna! Non sembrano cassetti da aprire i frammenti della memoria, ma corpi estranei che un energia fa emergere dalle profondità del nostro essere, come una risonanza magnetica smuove un proiettile conficcato in qualche parte del nostro corpo. Spesso è indolore questa fuoriuscita improvvisa, altre volte toglie il fiato ma il dolore è, pur intenso, di breve durata. Quello che non si può prevedere è la sua comparsa, come un terremoto o un'eruzione vulcanica. Qualche segnale si avverte ma non è catalogabile ne ha rilevanza scientifica od umanamente plausibile. L'istinto dovrebbe aiutarci ma anche quello spesso è assonnato e si distrae facilmente. C'è un senso, lo chiamano il sesto, che pare aiuti in questi casi ma, provoca delle perturbazioni non osservabili e quindi se non si usa la propria attenzione come un laser, con precisione e con perizia da chirurgo oculistico, non aiuta neppure quello. C'è un solo mezzo a nostra disposizione che viene in nostro aiuto: l'istinto di sopravvivenza! Si sopravvive a dolori che si ritiene devastanti, irreparabili, si sopravvive quasi sconcertati dalla forza del nostro corpo e del nostro essere a resistere ad un simile urto! Investiti e spazzati via da una delusione o da un tradimento, con una minima probabilità di avere abbastanza fiato per non affogare, da una simile esondazione si riesce a tornare a galla, perfino a nuotare, scansando macerie e contribuendo con il movimento di gambe e braccia scorticate a raggiungere quella riva aiutati da correnti sconosciute ed incredibilmente forti. Quelle schegge sono come salvagenti oppure ci affondano del tutto, dipende dall'uso che ne facciamo, ed in pochi attimi dobbiamo decidere che uso farne! Affascinante e terribile allo stesso tempo!

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