Scende la sera, immobili sono i prati. Il gorgogliare del ruscello assetato silente tutto il giorno si leva di nuovo. Abbandonata è la quasi falciata pianura, silenziose le stoppie..........E lontano sul puro orizzonte vedi pulsante per la prima stella il liquido cielo sopra la collina.

giovedì 29 luglio 2010

La maschera dell'amore

Oggi ho attraversato senza dolore la giornata, ci sono giorni che hanno una vita autonoma, funzionano tranquilli, tutti i pensieri appaiono sani e ricchi di energia.Certi profumi risvegliano antichi ricordi che si trasformano in nostalgia. A volte ci si rende conto che le persone si adattano alle cose senza realmente abituarsi ad esse. Poi un mattino si svegliano e tutto è chiaro come non lo è mai stato. Le donne racchiudono nel profondo di loro stesse l'oscuro segreto della terra: la vita che scorre in loro e che donano mettendo al mondo un/una figlio/a. Alcune non si rendono conto del privilegio che ci viene concesso ogni qualvolta amiamo e siamo riamate. Quando stiamo per perdere l'oggetto amato ed amante temiamo di perdere un bellissimo paio di scarpe. L'amato è considerato un oggetto non un essere pensante. Ci sono cascata anch'io: dapprima trasformata in un'immagine sbiadita di me stessa ho fissato in fotografie scattate dalla mia anima ciò che non era più, qualcuno che assomigliava più alla sua ombra che al suo essere reale. Non ho paura di perdere perchè chi perde a volte vince e viceversa chi vince non sa di perdere! Non voglio per nessun motivo concedermi il lusso esagerato di mentire a me stessa e di camminare su tracce disegnate da passi altrui. Quando un amore finisce bisogna seppellirlo con dignità e fermezza. Non ho mai amato i fiori recisi sulle tombe, odorano di corpi morti quando marciscono mentre coltivare una pianta, gettare un seme, dà l'illusione che le radici poi crescano fino ad arrivare ad accarezzare quei corpi polverizzati dal tempo. Così succede pure con i sentimenti: ibernati non sopravvivono ma cambiano solo la consistenza cellulare delle emozioni, imbalsamati si paralizzano e trasformano perfino i ricordi in maschere funerarie dal ghigno sardonico. Ammettere che non c'è più nulla da dare e da fare è doloroso ma inevitabile se si vuole continuare a vivere. Oggi tanti piccoli e grandi messaggi mi hanno aperto gli occhi ed essere sinceri con se stessi è l'unica medicina in grado di ricostruire chirurgicamente la colonna vertebrale su cui poggiano i nostri più profondi sentimenti, tutti nessuno escluso. Credo di aver partorito per la seconda volta la mia anima che come l'araba fenice risorge sempre dalle proprie ceneri. La fine è il mio inizio così scriveva Terzani e così ho sentito oggi guardando con occhi nuovi il mondo che mi circonda e dentro me stessa. Speriamo che non sia una giornata particolare ma che da domani tutto continui con lo stesso ritmo e significato . Ci dormirò sopra ed al risveglio troverò le risposte, una ad una pazientemente come le tessere di un mosaico antico da restaurare. Fa freddo questa sera, il vento sembra provenire da Nord, la tramontana in pieno luglio ed i neuroni si risvegliano dal torpore schizzando in ogni dove per creare nuove sinapsi, nuovi collegamenti. Se il freddo mi fa questo effetto dovrei proprio trasferirmi più a nord nei paesi dalle ombre lunghe.

10 commenti:

  1. Stai intraprendendo la strada giusta, brava! Il seppellire con dignità e fermezza un amore che è finito fa parte del "volersi bene", concetto di cui parlavo nei commenti precedenti.

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  2. Bentornata Ornella! Più che seppellirlo ho scoperto la trasformazione cui va inesorabilmente incontro la fine di un'amore.Nulla si distrugge soprattutto nella sfera degli affetti, dei sentimenti. Come l'argine di un fiume dopo una piena improvvisa cambia aspetto, scopri che quello che vedevi fino al giorno prima in un certo modo ha mutato i suoi contorni. La visone dell'insieme si trasforma e alla fine come dopo aver partorito sei esausta ma felice. Ti senti come nuova, svuotata e più leggera. Il travaglio è stato doloroso ma ne è valsa la pena. Se non sei responsabile di tanto dolore guarisci prima che sia troppo tardi, desiderando con tutte le fibre del tuo essere continuare a guardare negli occhi la vita.

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  3. Quante cose belle e sincere scrivi!
    La fenice morendo rivigorisce e rinasce più bella e forte.
    Il libro di Terzani "la fine è il mio inizio" ci fa capire quanto sia bella la vita, ogni attimo va vissuto, poi, valutato per quello che è, e che è stato, continuare a vivere deve essere la priorità della vita.
    Riuscire a rinascere, è ricominciare una vita migliore, ringraziando la conoscenza avuta, e la possibilità di non commettere gli stessi errori.
    Grazie a chi ci ha donato la vita!
    Un abbraccio
    G.

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  4. E' un concetto che ho espresso già tante volte, e non solamente in momenti tristi e difficili della mia esistenza: io non considero la vita un dono, e non mi sento di ringraziare assolutamente nessuno! Fosse stato per me, avrei evitato di venire al mondo, e dire che sono mille volte fortunata rispetto a chi nasce cerebroleso, con malattie terribili o semplicemente in paesi dove i bambini muoiono letteralmente di fame ( e dovrebbero pure dire "grazie!"). Quando ho messo al mondo mio figlio, non è stato perchè volevo "regalare" la vita a qualcuno, io ho fatto un regalo a me! Mi sono regalata l'emozione e l'amore più grande della vita, mi sono regalata una ragione di vita!

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  5. Mia figlia è un dono che percorre la strada della mia vita in tutti e due i sensi: un regalo a me stessa e un atto di fiducia verso l'esistenza. Ci vuole coraggio a desiderare di mettere al mondo un essere che, pur amandolo e proteggendolo come una leonessa, sai che incontrerà prima o poi il dolore, sia fisico che psichico. Toccherà, spero, il cielo con tutte le dita delle mani e dei piedi ma inevitabilmente soffrirà e conoscerà il lato peggiore della vita e degli esseri viventi. Sono cosciente di aver provato la felicità, la ricordo e conservo la sua memoria con attenzione e cura. Un attimo di estrema felicità compensa tutto il dolore che in seguito ti rammenta senza neppure un pò di ironia dove vivi e chi sei. Chi muore a dieci anni di leucemia, o perchè gli manca una dose di antibiotico in più, per fame o per la violenza della guerra, per ignoranza o trascuratezza chi dovrebbe incolpare? I suoi genitori che l'hanno messo al mondo, gli interessi economici che non regalano neppure una benda od un farmaco se non sono quasi del tutto scaduti, l'istinto animalesco che ci rende inferiori perfino ad un branco di lupi che combattono fra di loro con lealtà e senso dell' onore, Dio perchè dopo averci regalato il paradiso terrestre non ha fatto nulla per farci rimanere, anzi ci ha spalancato le porte dell'inferno in vita? Dante Alighieri era troppo buono ed ha creato anche il Purgatorio, il Limbo, ha sognato che la pietà visitasse l'inferno. Io ascolto la mia bambina che mi riferisce quanto sia bella la vita, sprizzando felicità da tutti i pori, cogliendo il lato positivo della situazione familiare in qui sta vivendo meglio di me. Una bella lezione e, non dovrei ringraziare nessuno per questo oltre a me stessa?Dopo la mia dipartita Ornella se troverò il Nulla ad attendermi ti chiederò scusa per aver peccato di ottimismo e, nel caso contrario chiederò subito un colloquio per conoscere il motivo per cui dei neonati, dei bambini piccoli che si sono affacciati alla vita ricevano così tanto dolore che per noi è gratuito ed intollerabile. Ho sentito con le mie orecchie un prete commentare durante un funerale, dopo un alluvione mortale per un'interà comunità di montagna, con un'invocazione disperata: " Dio ti chiediamo di illuminarci, di spiegarci il perchè di tutto questo: il nostro dolore soffoca la nostra fede. Aiutaci a trovare una risposta alle nostre domande. Preghiamo per ricevere il tuo sostegno. Non abbandonarci!" Non è facile ascoltare un prete dire quasi piangendo a sè stesso: perchè Signore hai permesso tutto questo! Non era un'invocazione ipocrita. Quel parroco di montagna stava piangendo mentre parlava. E' così difficile a volte sostenere la propria fede, i propri sogni. Da ogni parte ricevi incentivi a trasformarti in un filosofo del cinismo nel senso positivo del termine. Quando non ti aspetti nulla dalla vita non puoi che rimanere sorpreso se ti capita di assaggiare la felicità. Quando invece sostieni con tutte le tue forze che la vita può essere meravigliosa i fischi ti assordano e, basta girare lo sguardo intorno per comprendere chi come te è critico e realista anche con i propri sogni oltre che con l'esistenza. Vivi meglio tu di me Ornella, credimi!Tu hai una ragione di vita mentre io cerco nell'esistenza mille ragioni non trovandone che un pugno per continuare a sognare ed a credere.

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  6. Tiziana
    Come sempre sai esprimere con parole profonde concetti per me difficili da esprimere per srittura.
    Condivido con sentimento la tua opinione.
    Ornella
    Per me la vita è comunque un dono, poi purtroppo vi sono delle situazioni non accettabili.
    Buon fine settimana.
    Un abbraccio
    G.

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  7. Sì, è vero, sono critica, realista ed anche disincantata! Lo sono diventata col passare degli anni, soprattutto degli ultimi, come arma di autodifesa. Per non soffrire, per non rimanere disillusa non mi aspetto più niente da nessuno, neanche dal Signore, e tutto ciò che di buono può arrivarmi dagli altri è sempre una inaspettata quanto lieta sorpresa. Ecco perchè poi divento riconoscente alla massima potenza. Riconoscenza verso chi ci fa del bene, quanti di noi conoscono questa parola? Per mia esperienza quasi nessuno! Ho fatto tanto di quel bene, e forse perchè era fatto spontaneamente, con entusiasmo, nonostante i sacrifici, che chi l'ha ricevuto ha creduto fosse niente di eccezionale. Nei miei momenti di bisogno però mi sono ritrovata sola ed ho dovuto affrontare tutte le difficoltà con le mie sole forze. E non dovrei essere critica, realista e disincantata?

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  8. Le nostre esperienze ci rendono quello che siamo e la tua forza nell'affrontare da sola le difficoltà della vita è tipica delle donne, delle madri in particolare. Ti ammiro tanto per questo e liberissima di essere critica, realista e disincantata. Lo sapevi che i lupi e le donne hanno in comune determinate caratteristiche? Sono profondamente intuitivi e si occupano profondamente dei loro piccoli, sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli, sono coraggiosi. Le due specie sono state entrambe perseguitate, tormentate, accusate di essere aggressive. Le donne come te sono come le femmine dei lupi, non arretrano davanti a niente per proteggere, crescere, valorizzare il futuro dei propri figli e, tu ci sei riuscita magnificamente a quanto mi hai detto. Quello che mi dispiace e che per sopravvivere agli uomini, metaforicamente ci siamo lasciate crescere i capelli e li abbiamo usati per nascondere i sentimenti. La donna che vive se stessa in modo naturale viene chiamata in alcune lingue in questo modo: in spagnolo Il fiume sotto il fiume, La grande donna, La luce dell'Abisso, La donna lupa, la donna delle ossa. In ungherese, Quella dei boschi. In giapponese, La numina che porta luce piena e consapevolezza, e così via. La donna delle ossa per non farsele spezzare non vorrei mai che rinunciasse a provare ancora tenerezza, fiducia, a sognare, a credere. Importante è non sprecare tali doni, hai ragione, ma non essere più se stesse per timore di essere divorate, sfruttate, abbandonate, no, ancora non voglio rinunciare a quello in cui profondamente credo neppure dopo quello che mi è capitato. E di testate contro il muro ne ho già sbattute parecchie, in amore ed in amicizia, ma non voglio ancora mollare. A presto Ornella!

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  9. Hai proprio ragione, sono una femmina di lupo! Ma non ho certo rinunciato alla tenerezza e alla solidarietà, ne è la dimostrazione il fatto che, quando per caso ho letto che attraversavi momenti difficili della tua esistenza, a modo mio ti sono venuta in soccorso. E' che, all'incontrario, non mi aspetto io niente da nessuno, e quanto ai sogni, mi basta e avanza che si possano realizzare quelli di mio figlio! Inoltre tra me e te c'è una grossa differenza d'età, è giustissimo che tu aspiri e sogni di incontrare nuovamente un uomo da amare e che sia soprattutto all'altezza del tuo amore e della tua enorme sensibilità. Per quel che mi riguarda, in questo campo, " les jeux sont fait, rien ne va plus!" e non mi interessa minimamente rimettermi in gioco! Un forte abbraccio, ciao!

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  10. Ho letto una fiaba poco tempo fa che narrava di un uomo al quale il pessimo carattere aveva provocato difficoltà enormi. Chiese l'aiuto ad un vecchio saggio coperto di stracci che gli consigliò di raggiungere una lontana oasi riarsa nel deserto, di sederse tra gli alberi secchi e di raccogliere l'acqua salmastra per i viaggiatori che lì fossero giunti. Per mesi, anni, l'uomo visse in quel modo offrendo l'acqua salmastra ai viaggiatori. Guarì così dalla sua collera. Un giorno arrivò un cavaliere che gli lanciò un'occhiata colma di disprezzo ed altezzosa e rifiutò l'acqua torbida. L'uomo che aveva offerto l'acqua andò su tutte le furie, tirò giù dal cammello il cavaliere e lo uccise. Disperato si accorse di aver ceduto nuovamente alla collera ma un altro cavaliere arrivò al galoppo, guardò in volto il morto ed esclamò:"Allah sia ringraziato perchè hai ucciso l'uomo che stava andando ad assassinare il re!" Ed in quel momento l'acqua torbida dell'oasi si fece limpida e dolce e gli alberi secchi diventarono verdi e si ricoprirono di gemme. Offrire l'acqua, la vita, anche nelle peggiori condizioni è un impulso innato nella maggiorparte delle donne. Esiste tuttavia anche il momento in cui tirar fuori le viscere, il momento della collera e della giusta rabbia, senza arrivare naturalmente ad uccidere nessuno.Ora ho i miei confini dell'anima vulnerabili, aprirmi ad una nuova relazione sarebbe come esporre le ferite dello spirito senza averle medicate, guarite. Devo scavare dentro di me, usare la freddezza come anestetico, pronunciare parole dolci quando vorrei offendere. Sono una cieca ed una sorda che non può leggere i titoli del telegiornale della sera perchè non conosce l'alfabeto. Devo procedere ad un gran ripulisti se voglio sapere quando liberare una giusta collera e quando no, quando gridare in silenzio e quando parlare. Sembra un paradosso ma una collera sensata aiuta a guarire. Devo difendere il mio territorio, cambiare le cose e, non vacillare perchè ho una figlia meravigliosa da crescere che, spero vedrai presto. Altro che sognare un nuovo compagno, devo ancora disfarmi di quello che ha deluso le mie aspettative, Ornella, ho altri sogni da realizzare, tanti altri. Avere una nuova amica/o questo sì che è magia pura. Parlare con te e G. è l'inizio della mia guarigione e ve ne sarò eternamente grata! Credimi! A presto.

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