Scende la sera, immobili sono i prati. Il gorgogliare del ruscello assetato silente tutto il giorno si leva di nuovo. Abbandonata è la quasi falciata pianura, silenziose le stoppie..........E lontano sul puro orizzonte vedi pulsante per la prima stella il liquido cielo sopra la collina.

venerdì 23 luglio 2010

storie di vita

Mercoledì prossimo una mia amica mi aiuterà a riordinare il blog. Oggi ho provato anch'io ma la mia goffaggine informatica non può essere supportata solo dall'intuito. Mia madre e mio nonno erano insegnanti, mentre io ho scelto dopo aver interrotto l'università per motivi di salute di seguire la professione infermieristica, soprattutto per l'esperienza acquisita sul campo con il tumore che ha colpito e vinto mia madre. Non ho smesso di studiare, di informarmi, di leggere e scrivere, di rivolgere la mia curiosità verso la cultura di ogni latitudine e luogo. Mia figlia è stata stimolata da me in vari modi: dalla sua prima mostra di K.Haring con i suoi graffiti all'apparenza infantili ma pregni di significati che solo la pop-art poteva comunicare così bene attraverso quel linguaggio. Ha amato Magritte ed a Vienna P. Bruegel con i suoi dipinti sui giochi dei bambini, le feste di paese, l'inverno ed i cacciatori di ritorno a casa, mentre al Louvre adorava i quadri con riferimenti mitologici e romantici, alla Gare d'Orsay Monet e a Roma era stordita dalla cappella Sistina e dalle sculture, da Caravaggio intimidita: il suo pittore preferito è Van Gogh con i suoi colori e tratti apparentemente infantili in certe descrizioni d'interni. La lettura l'affascina e andiamo insieme in una libreria che si chiama "Delfino" per scegliere insieme nuovi libri. Quando era più piccola pasticciavamo insieme con i colori ad acqua, ora va da sola alla scoperta di una biblioteca fornitissima sia qui a Pavia che a Domodossola dove abita mio padre. Io ho smesso due anni fa di fare l'infermiera causa tre interventi chirurgici di cui uno al rachide cervicale. Ora sono la segretaria di una caposala e mi occupo della parte burocratica, immensa, del nostro lavoro. Per nove anni a Milano ho lavorato in un reparto per malati AIDS e mi manca tantissimo quella città, con la sua voglia di fare, con le persone provenienti da ogni parte d'Italia ed oggi dal mondo intero, con la sua generosità. E' una città che non si svela facilmente, sporca, ultimamente anche violenta, ma negli anni '90 si respirava una tale energia e un desiderio di cambiamento da illuminarti le giornate e le notti di speranza. In quegli anni ho viaggiato tantissimo grazie anche a mio padre: dalla Galizia all'Inghilterra, alla Russia, fino in Cina, e poi di nuovo l'Europa con il Portogallo, New York, Vienna e l'anno scorso Parigi per festeggiare le nozze di latta, veramente di latta visto quello che è venuto dopo....... Con mia figlia spero di andare in Scandinavia, l'ho battezzata con un nome di origine norvegese, il futuro mi auguro ci riservi tanti viaggi sia fisici che spirituali. A presto Ornella e grazie per la tua pazienza che dimostri venendo a trovarmi su questo blog poco pratico da consultare. Come ti ho detto cercherò di apportare delle migliorie in tempi brevi.

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