Scende la sera, immobili sono i prati. Il gorgogliare del ruscello assetato silente tutto il giorno si leva di nuovo. Abbandonata è la quasi falciata pianura, silenziose le stoppie..........E lontano sul puro orizzonte vedi pulsante per la prima stella il liquido cielo sopra la collina.

venerdì 23 luglio 2010

solitudine

Mi sento sola nella confusione della notte primaverile e con libri, musica, carta e matite colorate posso viaggiare fino a raggiungere la fine o l'inzio del mondo.La conversazione un tempo bastava da sola a regolare i rapporti sociali e ad addolcire le differenze, dando a ciascuno cio' che gli era dovuto.Rivolgersi agli altri significava mostrare se stessi, la propria identita', imponeva prudenza e fiducia.La scienza del mondo era l'arte delle sfumature e le parole come i colori venivano usate per dipingere i rapporti umani, per viverli dipingendo quadri sempre diversi ed affascinanti. gli errori non si pagavano a caro prezzo ma venivano gestiti dal buon senso unito all'istinto. cio' veniva definito con una sola parola: ragionevolezza e non era un insulto ma un augurio. conoscere qualcuno usando la testa ed il cuore era un'arte come la poesia in Giappone (waka ed haiku).Le parole esprimevano il silenzio ed il rumore della vita

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