Scende la sera, immobili sono i prati. Il gorgogliare del ruscello assetato silente tutto il giorno si leva di nuovo. Abbandonata è la quasi falciata pianura, silenziose le stoppie..........E lontano sul puro orizzonte vedi pulsante per la prima stella il liquido cielo sopra la collina.

venerdì 12 novembre 2010

Vita brevis....


Un dolore sordo questa sera ha invaso il mio petto, per un attimo ho pensato di andare in taxi al P.S. Poi ho capito che non era nulla di grave men che meno un attacco anginoso e ho compreso la complessità della psiche umana che scarica su vari organi bersaglio il peso della sua vitalità. Se questa notte si ripetesse o domani mattina mi svegliassi con quelle fitte di nuovo accampate in sede sternale beh forse ci ripenserò ma, ora dopo più di 2 settimane trascorse a dormire pochissimo e male il senso di quelle fitte e di quel peso sta tutto nell'assenza di un buon sonno ristoratore, nulla di più. Per fortuna non sono ipocondriaca e spero di non appartenere alla categoria dei superficiali che minimizzano qualsiasi segnale proveniente dal proprio corpo. Lo scoprirò presto del resto. Bello a volte intuire i propri limiti e scoprire che non è così importante sapere il come o il quando ma solo il perchè. Una vena od un'arteria che esplodono, uno spigolo vicino alla tempia mentre si scivola, perchè accade che una data malattia colpisca proprio quella persona o quel bambino. Da infermiera ho smesso di farmi queste domande o non riuscirei a lavorare ma ogni tanto sbucano fuori da una fessura queste stupide curiosità e soprattutto quando il petto ti sembra esplodere e non sai cosa c'è dentro che si agita in quel modo. Buffo salvare gli altri e non tenerci minimamente per se stessi, attendere fatalmente il proprio momento e quando si presenta non agitarsi, ne impaurirsi. Non è sprezzo per il pericolo ne incoscienza è solo curiosità. A furia di vedere quello che accade agli altri se sospetti che stia accadendo a te ti vuoi guardare come dall'esterno ed osservare scientificamente o come un giornalista mentre crea un reportage, un commentatore sportivo un incontro di tennis, il fatto più antico come il mondo che nessuno vuole più pronunciare per scaramanzia o per finto disprezzo. Che sarà mai questo viaggio faticoso o liscio come l'olio che dobbiamo affrontare tutti indistintamente, perchè si pensa che uscire da un utero ed imparare a respirare in pochi secondi sia più facile che smetterlo di farlo in meno di niente o in più tempo? Morte sarai tu a morire diceva J. Donne e quanto aveva ragione lui che adorava Dio nello stesso modo in cui amava la vita e la sua compagna. Prometto di non sottovalutare i segnali provenienti dal mio corpo però non voglio rompere le scatole a dei poveri infermieri e medici che hanno di meglio o di peggio cui pensare, durante il fine settiomana. Un brindisi alla vita ed alla morte sorelle gemelle per la scienza e non solo!

2 commenti:

  1. Mia cara, tu il LUSSO di morire non te lo puoi permettere perchè L. è ancora troppo piccola e non può fare a meno di te! Per cui datti da fare immediatamente, verifica il tutto ed impegnati con reponsabilità per migliorare il tuo stato di salute. Ripeto, non è per te che lo devi fare ma per tua figlia!

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  2. Ho dormito per 10 ore consecutive o quasi ed i dolori sono diminuiti. La pressione del'insonnia sull'organismo può farti star male ma non fino a quel punto. Oggi io e L. siamo uscite per 6 ore consecutive, abbiamo camminato fino a sfinirci. Tornate a casa abbiamo raggiunto il divano e siamo crollate. Comunque certi dolori non li sottovaluto facilmente solo che la stanchezza a volte si impossessa di ogni tua azione ed il tempo di reazione può essere più dilatato. Sono felice di aver riposato ne avevo proprio un gran bisogno, cambi prospettiva se le tue cellule nervose hanno un po' di pace, ti pare?

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