Scende la sera, immobili sono i prati. Il gorgogliare del ruscello assetato silente tutto il giorno si leva di nuovo. Abbandonata è la quasi falciata pianura, silenziose le stoppie..........E lontano sul puro orizzonte vedi pulsante per la prima stella il liquido cielo sopra la collina.

domenica 14 novembre 2010

Fotografia, de-scrivere un' immagine


Questa fotografia non avrebbe bisogno di commenti, perchè ho la certezza che sopravviverà anche all'usura del tempo, all'evanescente memoria che aggiunge fiori di plastica per non dover affaticarsi annaffiando e curando un piccolo vaso od un pugno di terra. Queste due mani sono quelle di Tristano ed Isotta, di Abelardo ed Eloisa, di Francesco e Laura, di Robert ed Elisabeth, di chiunque famoso, o meglio ancora sconosciuto, ha creduto di dover chiedere di non dividere quello che era unito in modo naturale, perfino dopo la sua scomparsa. Dopo l'arrivo del silenzio che la vicinanza fra le dita sancisce con tenerezza, un soffio di vento e tutto ricomincia a muoversi, tutto ha di nuovo un senso. Bisogna amare solo ciò che ci fa bene......questo dicono le due mani poste su due piccoli quadrati che coprono un'urna cineraria o un ossario. Parlano quelle mani di un'indolente impotenza di fronte alla fine che altro non può essere che un nuovo inizio. In questo caso sono sicura che lo è stato! Ho fatto fatica a fotografare questa idea dell'amore e della morte! Leopardi scriveva:" Due cose ha belle il mondo, amore e morte". L'importante è che non si alleino troppo spesso per deridere i nostri affanni, le nostre azioni inconsulte, il nostro bisogno di medicare con parole e non con garze quello che neppure un balsamo miracoloso riuscirebbe a lenire. Una risata forse aiuta ma, una simile visione dona una pace ed una consapevolezza che vorrei far mie, perchè è meraviglioso che qualcuno sappia di cosa sto parlando o meglio l'abbia saputo!

3 commenti:

  1. " Amare solo ciò che ci fa bene...." è diventato la mia filosofia di vita da qualche anno, ed ho finalmente trovato la serenità. Un abbraccio, ciao!

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  2. Condivido il commento di Ornalla e aggiungo che questo post mi ha donato una sensazione di pace.

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  3. Se riesco con Picasa album a sviluppare il sistema di riunire più foto in uno stesso spazio ho delle immagini di quel cimitero a Parigi che sembrano tratte da una mostra naif di quadri o da una di pop art. C'era dell'allegria oltre che senso di pace nelle intenzioni di chi negli anni '70 ed '80 ha creato quei quadretti. Sono rimasta piacevolmente sorpresa dall'idea per me nuova di infondere in una tomba colore e forme che rammentavano la vita e la gioia di averla trascorsa insieme con chi ora si trovava fisicamente concentrato in pochi cm cubici. Un giardino o una cappella non permettono di dire con i colori e la fantasia che fornisce la pittura, la scultura od il mosaico, oppure una semplice fotografia o citazione quello che ho sentito fuoriuscire da quel silenzio. C'era allegria intorno a me e non solo dolore; questa è stata una splendida sorpresa per un luogo deputato per errata presunzione solo a veli neri, lacrime, umorismo nero, odore di fiori marci, di terra smossa. Se non sarò così brava ad organizzare le fotografie le pubblicherò una ad una, meritano di essere viste più che commentate.

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