Scende la sera, immobili sono i prati. Il gorgogliare del ruscello assetato silente tutto il giorno si leva di nuovo. Abbandonata è la quasi falciata pianura, silenziose le stoppie..........E lontano sul puro orizzonte vedi pulsante per la prima stella il liquido cielo sopra la collina.

domenica 21 novembre 2010

I fuochi di St. Elmo.


A lui piaceva il giorno, a lei la notte. Al primo le luci accese, i raggi del sole che entrano da una finestra, alla seconda le luci soffuse, la notte che avvolge ogni cosa. A lui erano care le fotografie a colori, le insegne pubblicitarie, a lei le fotografie in bianco e nero e la trama irregolare dei marciapiedi con le venature di pietra deformate dai passi della gente. Lui guardava sempre verso l'alto mentre lei rivolgeva lo sguardo verso i piedi e la terra che calpestava, lui amava osservare la vita di un personaggio pubblico per screditarlo, lei scoprire come il merito ottenesse dei riconoscimenti e poi gioirne. Lui adorava le raccomandazioni, lei il mutuo soccorso. Lui vedeva solo ciò che era macroscopico, lei adorava i dettagli microscopici. In una chiesa lui cercava subito di fotografare le dorature, i rosoni variopinti, il soffitto a volta decorato superbamente, lei una finestra aperta, le luci colorate che disegnavano sul pavimento strisce evanescenti, il ferro battuto di una cancellata. Lei desiderava una femmina, lui un maschio ma non osava confessarlo, lui cercava di comprare il tempo indossando un orologio diverso ogni giorno, lei non vedeva l'ora di togliersi l'orologio dal polso e misurava i giorni con il passare delle luci sulla meridiana della sua anima. Lui risparmiava per comprarsi giocattoli sempre più sofisticati, lei si guardava intorno e trovava mille doni da fare a chi amava. Lui conservava gli scontrini della spesa, lei i biglietti obliterati dei viaggi in treno, delle entrate nei musei o nelle sale cinematografiche, lui odiava spedire cartoline o biglietti d'auguri, lei passava ore a scieglierli ed a compilarli con cura. Lui voleva comprare tutto quello che desiderava, lei conquistare tutto quello che amava. Lui leggeva gli articoli di un giornale e li ritagliava per conservarli, lei li ritagliava e poi li leggeva per conservarli prima nel cervello e poi in una scatola. Lui mangiava per vivere, lei viveva per cucinare ed offrire il cibo come un dono. Lui voleva sempre cambiare, una casa, una macchina, una moto, un vestito, un orologio, sperava così di cambiare se stesso, lei adorava conservare tutto ed affrontare i cambiamenti dall'interno verso l'esterno con un ritmo più consono alla natura che la circondava. Lui declinava sempre il verbo "volere" mentre lei declinava i giorni ed il vivere sempre pronta a conoscere nuovi predicati verbali. Lui non conosceva la riconoscenza ne la profondità di un affetto pittosto li usava mascherandoli con l'educazione, lei amava e non si chiedeva quali conti bisognava saldare ogni qualvolta si ascolta o si pronuncia: "ti voglio bene"! Lui aveva gli occhi color nocciola venati di verde, lei verdi e lui non ne conosceva le sfumature perchè non guardava mei negli occhi neppure di coloro che sosteneva di amare. In un museo lui cercava di vedere più opere possibili, lei sceglieva in anticipo cosa vedere e si soffermava solo su determinati artisti. Lui correva, lei camminava. Lui non amava sedersi sulle panchine, lei ne aveva fatto un vero e proprio culto. Lui adorava la pizza, lei i risotti. Lui beveva ettolitri di cocacola, lei amava l'acqua ed il vino rosso. Lui avrebbe derubato anche un mendicante e vedendoli li disprezzava ad alta voce, lei ascoltava chi suonava per le strade e li gratificava non solo di una moneta ma anche con un sorriso. Lui violentava ogni giorno la vita da lui vissuta con l'indifferenza di chi ritiene che tutto gli sia dovuto, lei ringraziava ogni nuova ora affrontata in salute e con la consapevolezza che fosse degna di essere vissuta. Le loro strade come è ovvio si sono disgiunte nello stesso modo in cui un elastico teso fino allo spasimo schiocca finendo lontano dalle dita che lo tendevano come uno schiaffo. Come una coltellata di striscio bruciante od una saetta nel cielo di una calda serata estiva lui pretendeva di conoscere l'essenza della vita, vivisezionandola come il motore di una macchina da trasformare in un proiettile a quattro ruote. Lei semplicemente viveva! Lui faceva patire la sete e la fame pur di arrivare non si sa dove ne quando, lei portava sempre con se una bottiglietta d'acqua e del cibo nella borsetta. Lui odiava le pile di libri, lei le avrebbre trasformate in tavole o sedie per risparmiare tempo e cibarsi senza allontanarsi dal sapere del mondo. Ora lui ripara circuiti elettrici che non vogliono dare luce alla sua nuova casa e lei accende candele per illuminare le ombre che non vogliono lasciare la loro vecchia casa. L'inverno è lungo ma non eterno e ci si augura sempre che una finestra si apra per far entrare improvvisamente una corrente d'aria così potente da spegnere fuochi fatui ed echi lontani, di cui scordare ogni lamentoso suono. Il primo che mi accenna che nella diversità c'è il segreto della nostra specie sarei capace di stenderlo a terra senza neppure spiegargli il motivo di tanta improvvisa animosità!

2 commenti:

  1. In effetti si dice che gli opposti si attraggono, solo dopo ci si rende conto di aver fatto una stronzata a lasciarsi attrarre!

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  2. Grazie per la cartolina sonora e per la splendida definizione che hai dato: una vera stronzata è il termine appropriato!

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