Scende la sera, immobili sono i prati. Il gorgogliare del ruscello assetato silente tutto il giorno si leva di nuovo. Abbandonata è la quasi falciata pianura, silenziose le stoppie..........E lontano sul puro orizzonte vedi pulsante per la prima stella il liquido cielo sopra la collina.

lunedì 16 aprile 2012

La mitologia mi interessa fin da bambina. All'inizio erana avventure di adulti che apparivano ai miei occhi dei bambini un po' cresciuti per le emozioni e l'intensità di viverle, per i capricci e per le decisioni quasi mai ponderate ma prese sull'onda di un afflato amoroso o di un esplosione d'ira. Ragionavano con la pancia e non con la testa, come i bambini appunto, anzi, a volte sentivo che i bambini potevano infondere in quei matti da legare un po' di saggezza ed equilibrio. Crescendo quei matti ho capito che erano gli umani, dotati di poteri straordinari, capaci si sovvertire l'ordine del loro universo, e commettere l'errore di credere che si trattasse solo di fantasia e di avventure al limite dell'umano divenire non è stato più possibile! Leggendo e rileggendo quei miti si scopre molto della nostra natura, in quel caso sublimata. Ancora oggi quando voglio sorridere leggo cosa gli umani pensano di sè stessi cercando di creare personaggi immortali da una mortalità, la loro, priva di senso dell'infinito e ricca di umorismo. (quello sì, nelle intenzioni, immortale).

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