Scende la sera, immobili sono i prati. Il gorgogliare del ruscello assetato silente tutto il giorno si leva di nuovo. Abbandonata è la quasi falciata pianura, silenziose le stoppie..........E lontano sul puro orizzonte vedi pulsante per la prima stella il liquido cielo sopra la collina.

domenica 8 agosto 2010

Vecchi eternamente giovani

Venerdì scorso finito di lavorare non volevo più tornare a casa. Mi sono seduta sulla solita panchina di pietra e cemento con schienale situata presso il fiume Ticino vicino al Ponte Vecchio della mia città. Di lì a poco sono arrivati: un uomo in bermuda sui 55 anni che più serio dei suoi occhiali si è seduto a leggere un manuale di chimica: Sono rimasta pietrificata da quella lettura: era la mia materia di studio a scuola e per lavoro ho dovuto continuare a studiarla ma avrei compreso meglio l'inferno, se si potesse tradurre in elemento chimico, piuttosto che il permanganato di potassio ed il suo uso. Ricordo ancora con ammirazione ed orrore la tavola degli elementi. Se ne è andato quasi subito e fortunatamente si sono seduti vicino a me, poco dopo, una coppia di anziani sui 65-70 anni. Mi sono spostata per fargli posto e mi hanno ringraziato. Allibita li ho visti tirar fuori due cellulari. Lui insegnava a lei ad usarlo. Sembrava molto pratico e si spazientiva per la lentezza e la mancanza di duttilità nell'apprendere della moglie. Lei pacata non si scomponeva e sembrava voler fargli piacere, senza provare alcun interesse, cercando di usarlo al meglio. Suoneria, messaggi da eliminare, rubrica telefonica. Poi sempre lui, un chiaccherone inguaribile, ha cominciato a parlare di figli, amici, parenti e lei rispondeva a bassa voce con dolcezza. Vestiti in modo dimesso ma dignitoso erano di origine siciliana e nella conversazione lui colorava con espressioni tipiche del suo dialetto ogni esclamazione. Quando una piccola campana ,situata in una cappella all'interno della struttura del ponte, ha suonato per prima le ore 19.00 sono scattati in piedi per dirigersi verso casa a cenare, e lei con la stessa dolcezza usata fino a quel momento con il marito mi ha salutato. E' un vero piacere vedere che ci sono coppie che resistono al tempo ed all'usura, che si conoscono così bene da sorridere delle manie e dei limiti del proprio compagno/a. Hanno ancora tanto da dirsi, lui fa il moderno e tenta di contagiare anche lei con la mania dei cellulari. Lei paziente si gode il fiume e l'aria fresca della sera. E' felice di passeggiare ed aspettare l'ora della cena seduta su una panchina. Il tempo le appartiene e se lo gode senza farne scempio. Qualcuno c'è che resiste, si applica, condivide e partecipa ad un'unione consacrata o meno davanti a Dio. Ci sono coppie che invecchiano volentieri insieme, hanno attraversato un mare di cambiamenti indenni. Hanno vinto la loro scommessa con il cielo e con la terra ed ora si godono i frutti di quell'impegno, con più leggerezza e meno doveri da adempiere. I figli sono cresciuti è possono tornare a fare la vita di coppia precedente al matrimonio ed alle gravidanze. Come due fidanzati quei due anziani mi hanno scaldato il cuore. Non li dimenticherò facilmente: se ne sono andati via mano nella mano e neppure gli uomini di 40-50 anni con le loro compagne si sognano di prendere per mano o sotto braccio quando camminano la donna che sostengono essere la loro dolce metà. C'è chi continua a rispondere al telefonino camminando, chi guarda le vetrine, chi spinge la carozzina come un carretto di patate, chi cammina a 2 metri di distanza o sembra scocciato di essere lì in quel preciso momento. Solo i più giovani o i più vecchi non hanno nulla da perdere e mettono da parte il loro orgoglio e la loro virilità snaturata per stare abbracciati, mano nella mano o semplicemente vicini alla loro compagna, quando camminano. Sapere che ci sono mi riempe il cuore di suprema bontà e so che il nichilismo od il cinismo non hanno vinto la guerra ma solo alcune battaglie. La realtà è sicuramente triste, cruda e povera di magia ma, se per un attimo scopri che per alcuni questo mondo di indifferenza ed egoismo non esiste, se non al di fuori del loro quotidiano affacendarsi, beh, allora chi perde a volte vince anche se per interposta persona. A quei due vecchi chiedo solo una cosa: di continuare ad esistere così come sono, per me è importante che ci siano e che continuino ad amarsi in quel modo. Non è romanticismo melenso il mio ma solo puro e semplice desiderio che quello in cui credo sia almeno da altri condiviso ed assaporato. C'è chi rinuncia a tutto questo per orgoglio, per il desiderio di cambiare vita, per ricevere nuovi stimoli, chi non mai ha capito di che cosa si stia parlando e mai lo saprà, chi si fa schiacciare dalle prime e non ultime difficoltà, chi rinuncia subito senza combattere, chi promette e non mantiene, chi tradisce le aspettative, chi tradisce e basta, chi scappa o si allontana indietreggiando lentamente, chi aspetta senza cercare........Loro no, loro ci sono e sono la prova vivente che è possibile ralizzare tutto quello che un uomo ed una donna cercano l'uno nell'altra, scoprendolo fino ad invecchiare nel corpo ma non nello spirito.

4 commenti:

  1. Purtroppo coppie simili sono sempre più rare a vedersi. Al giorno d'oggi, sarà perchè molte mogli hanno una indipendenza economica che permette loro di non dover subire passivamente situazioni matrimoniali incresciose, sarà perchè per fortuna le donne divorziate non sono più emarginate nella società come in passato, sarà che da che esiste i divorzio chi va a sposarsi lo fa forse con leggerezza pensando che se va male ci si può liberare del coniuge, sarà che non si è più tanto disposti ad immolarsi per il bene dei figli, insomma sarà per tutto questo o altro ancora, ma se una coppia oggi riesce ad arrivare ad almeno 20 di matrimonio è da iscrivere nel libro dei primati! :)

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  2. Le coppie più giovani sembrano aver trovato una ricetta per non incorrere in situazioni dolorose ed onerose: non si sposano. Al massimo se nascono dei figli li riconoscono oppure dopo anni di rodaggio si sposano in comune per evitare problemi legali o comprare insieme una casa. Ho una cugina che convive da tre anni circa e, i due si ritrovano dopo aver lavorato in giro per il mondo nella loro casa, viaggiano insieme e vivono stando a volte separati per settimane,danno priorità alla qualità e non alla quantità del tempo trascorso. Non hanno ancora figli ma non li escludono dal loro futuro. Aspettano tempi migliori, più sicuri economicamente ma, soprattutto, credo vogliano godersi il più possibile la loro vita di coppia. Non so se la loro sia la scelta migliore. Certo è che stanno reinventando nuovi modelli di vita di coppia sulle ceneri del matrimonio che, non ha più ne come valore ne come progetto un senso, visti i risultati. Stanno cambiando gli equilibri del vivere insieme, si progettano sistemi di vita a due adatti alle proprie esigenze lavorative ed affettive. La solitudine la percepisco dentro i loro bisogni che da secondari sono diventati primari. Soddisfare se stessi, i propri obiettivi non comprende per forza la condivisione di una storia d'amore, di una vita a due. Non sono così ortodossa o superba da voler imporre i miei ideali, la loro ricerca vale quanto la mia e chissà ridefinendo gli equilibri e gli obiettivi all'interno della coppia riusciranno ad ottenere una migliore qualità del rapporto stesso. Mai appropriarsi dei modelli altrui senza farli tuoi, convinto e sicuro di credere negli stessi principi. Il risultato è la fuga come mi sta capitando di osservare, è l'annichilimento delle proprie vite in attesa di una formula magica capace di sciogliere l'incantesimo. Gli elisir e le formule magiche sono più utili ai dottor Dulcamara, imbroglioni da fiere di paese, che ai comuni mortali. Meglio creare nuovi sistemi e, non trasformarli in leggi ma in opportunità. Auguri anche a mia figlia: ha parecchia carne sul fuoco da non far bruciare e cuocere nel migliore dei modi.

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  3. Quante cose potrei dire su quello che hai scritto, ma voglio solo dirti che io dopo 25 anni di matrimonio mi ritrovo a chiedere ancora la mano nella mano o un bacino mentre passeggiamo.
    A volte quando siamo fermi su una panchina, su di un sasso in montagna,in riva a un fiume,o in qualsiasi altro posto,guardo la mia compagna,l'amore che ho dentro mi fa quasi male, e niente può fermarmi dal dare un bacino o una carezza alla ragione della mia vita.
    I figli crescono, si creano la loro vita ma la nostra non deve fermarsi.
    Dobbiamo con forza cercare di vivere in quello che crediamo.
    Di errori se ne fanno tanti nella vita, ma per fortuna la vita ci dona senza chiederci niente nuove possibilità.

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  4. Ho trovato finalmente un film dopo una lunga ricerca da conservare nella mia videoteca. Il titolo è "Vero come la Finzione" e la traduzione italiana non gli rende giustizia. E' la storia di un uomo che vive da solo, regolando la sua vita attraverso i numeri che usa per lavorare, i numeri del suo orologio che scandiscono il tempo e le sue attività con precisione terrificante, l'armonia matematica dei suoi gesti nell'annodare una cravatta o preparare la cena. Tanta perfezione maniacale che incontra il disordine di due donne che gli sconvolgono la vita: la prima è la voce narrante che lui sente spaventato, una scrittrice, la seconda e una pasticciera che gestisce un negozio di biscotti. La faccia di Will Ferrel, la recitazione di Emma Thompson, Dustin Hoffman, Maggie Gyllenhaal, aiutano non poco a capire che a volte la vita del personaggio di un romanzo può avere il suo corrispettivo nella realtà e che le piccole cose, le sfumature, i dettagli possono rendere migliore l'esistenza. E' un film del 2006 e gli ultimi 3 minuti dopo tanta grazia recitativa ed una sceneggiatura scoppiettante ti rendono migliore per le intenzioni ed i progetti che vorresti realizzare subito dopo i titoli di coda. Ne scriverò nel nuovo post perchè l'argomento mi sta a cuore e merita un approfondimento. La realtà a volte supera la fantasia e il tempo da noi vissuto può essere vero come una storia immaginata, una finzione che si realizza sotto i nostri occhi, vera come un sogno.

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