Scende la sera, immobili sono i prati. Il gorgogliare del ruscello assetato silente tutto il giorno si leva di nuovo. Abbandonata è la quasi falciata pianura, silenziose le stoppie..........E lontano sul puro orizzonte vedi pulsante per la prima stella il liquido cielo sopra la collina.

sabato 24 settembre 2011

Figli


Un dubbio che a volte si trasforma in ansia. Magari guardando i nostri figli correre nel parco, o salutarci prima di andare al cinema: che fine faranno? Perchè è inutile girarci intorno, la crisi globale fa paura a tutti. Dall'investimento sulla cultura all'educazione alle regole, dall'esempio familiare alle nuove tecnologie, senza certezze ognuna ha la propria ricetta. Le nuove generazioni lavorativamente si ritroveranno in mare aperto ed una cosa che può agevolarli sarà abiturali a collaborare con gli altri.L'esatto contrario che si insegna nella scuola italiana. Materie come matematica e filosofia che aprono la mente, od anche sport di squadra, il coro, tutti utili per insegnare a stare insieme ed a collaborare con i loro simili ai bambini. I bambini di oggi sono una generazione senza eredità, dovranno ricominciare da loro stessi investendo sull'educazione. E' come se fossimo nel dopoguerra, nell'anno zero della ricostruzione. Così leggo in un articolo di Io Donna e non posso che essere della stessa idea. Guardando intorno a noi si scoprono ostacoli culturali più che tecnici, difficoltà ad aprirsi al mondo ed all'altro inteso come cultura e, non da ultima, la paura e l'incertezza per il domani devono essere uno stimolo e non una prigione per i progetti futuri dei nostri figli.

1 commento:

  1. Ho pensato le stesse identiche cose oggi a pranzo.La mia unica consolazione è che in tutte le epoche si pensava che il futuro non fosse roseo...

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