venerdì 4 maggio 2012
Ricordo l’istante incantato:
Davanti m’eri apparsa tu,
Come fuggevole visione,
Come genio di pura bellezza.
Nei disperati miei tormenti,
Nel chiasso delle vanità,
Tenera udivo la tua voce,
Sognavo i cari lineamenti.
Anni trascorsero. Bufere
Gli antichi sogni poi travolsero,
Dimenticai la tua tenera voce,
I tuoi celesti lineamenti
E in silenzio passavo i giorni
Recluso nel vuoto grigiore,
Senza più fede e ispirazione,
Senza lacrime, né vita né amore.
All’anima fu dato risveglio:
E ancora mi sei apparsa tu,
Come fuggevole visione,
Come genio di pura bellezza.
E nell’ebbrezza batte il cuore
E tutto in me risorge già –
E la fede e l’ispirazione
E la vita e le lacrime e l’amore.
(A. Puškin)
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