venerdì 4 maggio 2012
La sera era solitaria per me,
ed io me ne stavo a leggere un libro,
finché il cuore mi divenne arido,
e mi parve che la bellezza fosse cosa
confezionata dai mercanti di parole.
Stanco chiusi il libro e spensi la candela.
In un istante la camera si riempì
del chiaror della luna.
Spirito di bellezza, come potevi tu,
che inondi di splendore il cielo,
startene nascosto dietro
una piccola fiammella di candela?
E come le poche parole vane
d’un libro potevano sollevare un nembo
a velar quella parola che ha colmato
d’ineffabile pace il cuor della terra?
(R. Tagore)
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